I curdi del nord della Siria hanno proclamato una federazione autonoma da Damasco. Idris Nassan, responsabile per le relazioni internazionali del ‘cantone’ curdo di Kobane, ha detto che “un accordo sulla proclamazione di una federazione” è stato raggiunto in una conferenza tra responsabili curdi nella località di Rmelan.
Il congresso costitutivo per una nuova amministrazione del Kurdistan siriano è stato organizzato dalla “Società Democratica” (TEV-DEM), movimento curdo-siriano legato al Partito dell’Unione Democratica (PYD), che è il braccio politico delle Unità di Difesa del Popolo (YPG, i Peshmerga), le milizie armate curde osteggiate dalla Turchia perché ritenute da Ankara l’estensione in Siria del Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan).
La nuova ‘federazione’ comprende i tre cantoni di Al Jazira, Kobane e Afrin, controllati dalle milizie curde dell’Ypg che combattono contro l’Isis con il sostegno del governo siriano e degli Usa. Tuttavia la Siria ha manifestato la sua contrarietà alla proclamazione unilaterale dell’autonomia. Damasco ha infatti ricordato come l’Onu tuteli la sovranità e l’integrità degli Stati.
L’ambasciatore siriano Bashar Jàafari, alla guida della delegazione di Damasco ai colloqui di Ginevra sulla Siria, ha seccamente respinto l’idea di un sistema federale curdo nel nord del Paese. “Quello di cui stiamo parlando qui è come salvaguardare l’unità della Siria” e rispettare l’integrità della Siria, territoriale e del popolo. “Scommettere sulla creazione di divisioni sarebbe un fallimento totale”, ha aggiunto.
La tv curda pubblica, dal suo canto, ha mostrato una mappa della Siria delineando i confini amministrativi della prospettata Federazione curda. “È vero che noi come curdi abbiamo sofferto storicamente, ma oggi non vogliamo che la conquista dei nostri diritti siano a spesa degli altri”, ha detto Khalil rispondendo alla domanda se non fosse il caso che i curdi proclamassero la propria indipendenza dalla Siria.