Ibrahim Traoré, una svolta socialista per il Burkina Faso


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(Raimondo Schiavone) – Il Burkina Faso, nazione dell’Africa occidentale, sta attraversando una fase cruciale sotto la guida del giovane presidente Ibrahim Traoré, salito al potere nel settembre 2022 a seguito di un colpo di stato che ha destituito il precedente leader, Paul-Henri Sandaogo Damiba. All’età di 36 anni, Traoré è attualmente il più giovane capo di Stato al mondo.

Nato il 14 marzo 1988 a Bondokuy, Traoré ha intrapreso una carriera militare che lo ha visto partecipare a missioni di pace delle Nazioni Unite in Mali e a operazioni contro l’insurrezione jihadista nel nord del Burkina Faso. Promosso al grado di capitano nel 2020, ha acquisito notorietà per il suo impegno nella lotta contro i gruppi armati che minacciano la stabilità del paese.

Sotto la leadership di Traoré, il Burkina Faso ha intrapreso un significativo riallineamento delle sue alleanze internazionali. Nel febbraio 2023, il governo ha posto fine all’accordo militare con la Francia, interrompendo la cooperazione con le forze speciali francesi impegnate nella lotta contro le insurrezioni islamiste nella regione del Sahel. Successivamente, il paese ha cercato nuove partnership con nazioni come Russia, Cina e Turchia, evidenziando una volontà di diversificare le collaborazioni per affrontare le sfide di sicurezza interna.

Il Burkina Faso continua a fronteggiare una crescente minaccia jihadista, con gruppi affiliati ad Al-Qaeda e allo Stato Islamico che intensificano le loro attività nel paese. Traoré ha dichiarato una “mobilitazione generale” della popolazione per sostenere le forze armate, includendo il reclutamento di volontari civili per assistere nelle operazioni di sicurezza. Nonostante questi sforzi, gli attacchi contro civili e militari sono aumentati, evidenziando le difficoltà nel contenere l’insurrezione.

Il presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traoré, ha espresso ammirazione per figure rivoluzionarie come Thomas Sankara e Che Guevara, incorporando elementi del loro pensiero nel suo approccio politico. Traoré ha dichiarato l’intenzione di combattere l’imperialismo e il neocolonialismo, promuovendo una “rifondazione della nazione” ispirata agli ideali di Sankara. Inoltre, ha citato Che Guevara nei suoi discorsi, sottolineando l’importanza della lotta per l’indipendenza e la sovranità nazionale.

Il suo approccio politico si caratterizza per un forte orientamento panafricanista e un impegno verso l’autodeterminazione del Burkina Faso, cercando di ridurre l’influenza delle potenze straniere e promuovere lo sviluppo interno. Questo si riflette nelle sue politiche volte a rafforzare la sovranità economica e politica del paese, in linea con le visioni dei leader rivoluzionari a cui si ispira.

La strategia di Traoré ha suscitato dibattiti sia a livello nazionale che internazionale. La decisione di estendere il periodo di transizione per ulteriori cinque anni, annunciata nel maggio 2024, ha sollevato interrogativi sul futuro della democrazia nel paese. Inoltre, la crescente violenza jihadista e le tensioni interne rappresentano sfide significative per la stabilità e la sicurezza del Burkina Faso.

Mentre il presidente Traoré cerca di consolidare il suo potere e affrontare le minacce alla sicurezza, il Burkina Faso si trova in una fase critica della sua storia, con il futuro del paese strettamente legato alla capacità del suo giovane leader di navigare attraverso queste complesse sfide.

Il Burkina Faso, sotto la guida del giovane presidente Ibrahim Traoré, sta rafforzando le sue relazioni internazionali, in particolare con la Russia e il gruppo dei BRICS.

Dopo aver assunto la presidenza, Traoré ha cercato di diversificare le alleanze del Burkina Faso, avvicinandosi significativamente alla Russia. Nel luglio 2023, ha partecipato al Vertice Russia-Africa a San Pietroburgo, dove ha incontrato il presidente Vladimir Putin. Durante questo incontro, Traoré ha espresso gratitudine per il sostegno russo e ha discusso la possibilità di cooperazione nel settore dell’energia nucleare per affrontare le carenze energetiche del paese.

Inoltre, il Burkina Faso ha manifestato interesse per una maggiore cooperazione militare con la Russia. Nel giugno 2024, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha annunciato l’invio di ulteriori forniture militari e istruttori per aiutare il Burkina Faso a rafforzare le proprie capacità difensive nella lotta contro il terrorismo.

Parallelamente, il Burkina Faso ha espresso l’intenzione di aderire al gruppo dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Nel settembre 2024, il primo ministro Apollinaire Joachim Kyélem de Tambèla ha dichiarato che l’adesione ai BRICS potrebbe contribuire a sfidare il dominio del dollaro e dell’euro, promuovendo relazioni commerciali internazionali più eque.

Questa mossa riflette la strategia del Burkina Faso di diversificare le proprie partnership internazionali, cercando opportunità di sviluppo economico e cooperazione in vari settori, tra cui energia, infrastrutture e tecnologia. Il giovane presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traoré, ha adottato un approccio politico con chiari riferimenti al socialismo panafricano, Il suo mandato si fonda su un’ideologia che enfatizza la sovranità nazionale, l’autosufficienza economica e il controllo popolare delle risorse, tutti principi cardine di un approccio socialista.

Traoré si è impegnato a ridistribuire risorse e potere verso la popolazione più povera, con l’obiettivo di combattere le disuguaglianze economiche e sociali. Ha promosso politiche che cercano di ridurre l’influenza delle multinazionali straniere sul settore minerario, in particolare nell’estrazione dell’oro, che rappresenta una risorsa cruciale per il Burkina Faso.

Ha anche dichiarato l’intenzione di nazionalizzare alcune industrie chiave per garantire che le ricchezze naturali del paese siano utilizzate per il benessere della popolazione, piuttosto che per arricchire potenze straniere o élite locali. Questo si ricollega alla visione socialista di Sankara, che aveva intrapreso riforme simili negli anni ’80, promuovendo la lotta contro il neocolonialismo.

Nel solco di Sankara, Traoré ha ribadito l’importanza dell’istruzione e della salute pubblica, definendole priorità strategiche per il paese.

 


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