Proprio quando la Casa Bianca sta valutando di cambiare strategia nella lotta all’Isis in Siria, l’uomo-chiave della coalizione lascia l’incarico. Il generale Usa in pensione John Allen, incaricato di coordinare le operazioni contro i jihadisti, ha deciso di dimettersi: ufficialmente per motivi personali (vuole stare vicino la moglie che è ammalata), ma secondo fonti ben informate la decisione sarebbe legata soprattutto al disagio dell’ex ufficiale di fronte alla gestione della lotta all’Isis da parte dell’amministrazione Obama e la mancanza di sufficienti risorse. La Casa Bianca non ha voluto confermare le dimissioni pur ricordando che il generale, ex comandante delle forze in Afghanistan, si era impegnato per un periodo di sei mesi ed invece è rimasto oltre un anno.
Il suo successo più importante è sicuramente quello di aver strappato un accordo con la Turchia all’inizio del 2015 per permettere alle forze armate americane di usare la base aerea di Incirlik per far partire i raid contro l’Isis in Siria. Ed è proprio in Siria che il presidente Barack Obama avrebbe deciso di cambiare strategia. Secondo il Washington Post, l’amministrazione si prepara a lanciare una campagna militare più aggressiva contro i jihadisti e considera l’ipotesi di fornire armi e munizioni a un vasto gruppo di ribelli. Alti funzionari che hanno voluto mantenere l’anonimato hanno rivelato al Wp che la Casa Bianca potrebbe decidere di fornire armi alla coalizione dell’opposizione che si trova nel nord del Paese.
Fino ad ora erano arrivate solo armi non-letali e equipaggiamenti difensivi. L’auspicio è che il gruppo combatta insieme alle forze curde per isolare Raqqa e impedire il transito di armi e militanti tra la Siria e la città irachena Mosul. La mossa segna un importante cambiamento nella strategia dell’amministrazione Obama che nell’ultimo anno ha concentrato i propri sforzi per sconfiggere l’Isis in Iraq, considerando la Siria un luogo con poche prospettive per un successo sul campo.
Se l’iniziativa andrà in porto, sarà la prima volta che il Pentagono fornirà direttamente armi a gruppi di ribelli in Siria, che finora ha addestrato al confine turco e quello giordano. Alti funzionari sottolineano che la Casa Bianca non ha ancora preso una decisione e potrebbe continuare con la politica dei raid aerei nel Paese. L’amministrazione sta anche considerando l’ipotesi di sfruttare il consenso di Ankara sull’uso della base aerea di Incirlik per aiutare a blindare il confine turco-siriano.