Il grido dall’allarme dell’ex deputata Maria Sadeeh: lo Stato siriano sostituito da un’entità terroristica


0 Condivisioni
Condividi su

*Intervento effettuato in collegamento dal Canada, in occasione della presentazione a Cagliari del libro Dentro la Siria di Raimondo Schiavone, edito da Arkadia.

Grazie per avermi dato l’opportunità di essere qui con voi, per condividere non solo questioni comuni, ma anche il comune diritto alla vita. Un diritto che non appartiene solo ai siriani, ma che è universale. Perché ciò che sta accadendo in Siria è una minaccia non solo per il Paese, ma per l’intera comunità internazionale, per le leggi internazionali, per i diritti umani e per i valori per cui abbiamo sempre lottato.

Credo che Raimondo (n.d.r. Schiavone, autore del volume e presidente del Centro Italo Arabo), nella sua introduzione, abbia menzionato le sue visite in Siria dal 2012 al 2015, durante le quali ha potuto vedere in prima persona chi erano allora quei terroristi fanatici, che oggi si trovano al potere. Non mi soffermerò su quanto già detto nella mia intervista inclusa nel libro, ma vorrei parlarvi degli avvenimenti degli ultimi mesi.

Recentemente, in Siria, è avvenuto un massacro. Solo nell’ultima settimana, in tre giorni, sono stati uccisi 7.000 civili inermi. Persone che appartenevano alla componente fondante della società siriana e che abitavano nei villaggi situati sulla costa. Questo non può essere considerato solo un massacro, è un genocidio, perché ha colpito in maniera mirata una parte della società siriana.

Questo massacro si inserisce in una sequenza di sistematiche violazioni: torture, esecuzioni sommarie. E mentre il governo attuale definisce questi episodi come “casi isolati”, in realtà si tratta di crimini contro una specifica fazione della società siriana, in particolare quella alawita e quella cristiana.

Permettetemi di elencare alcuni fatti che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei siriani. Da diversi mesi ormai, il governo non paga i dipendenti pubblici, adducendo come pretesto la mancanza di fondi, nonostante la disponibilità di risorse finanziarie.

Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, le ONG sono state smantellate e sciolte, mentre i fondi privati sono stati congelati, il che ha portato all’incapacità del settore privato di pagare i propri lavoratori. A tutto ciò si aggiunge una rigida censura e la totale chiusura dei canali di informazione indipendenti.

Tutto ciò porterà inevitabilmente a una catastrofe umanitaria, causata dal governo stesso.

Inoltre, l’esercito regolare siriano è stato dissolto ed è stato rimpiazzato da milizie composte da terroristi fanatici, oggi chiamati “esercito siriano”, nonostante siano stati inseriti dalle organizzazioni internazionali nelle liste dei gruppi terroristici. Anche l’occupazione del sud della Siria rappresenta una grave violazione del diritto internazionale. Non è solo una minaccia per la Siria, ma per tutta la regione e per il Mediterraneo intero. È un allarme gravissimo.

Dobbiamo anche parlare dell’ultima dichiarazione costituzionale, che è illegale. Non rappresenta i siriani ed è stata redatta secondo una metodologia che esclude molte componenti della società siriana. Di fatto, lo Stato siriano è stato sostituito da un’entità terroristica immigrata, mettendo così a rischio la sicurezza e la stabilità sia nazionale sia internazionale.

Vorrei anche sottolineare l’importanza della cultura e dei valori cristiani in Siria. La Siria è la culla delle civiltà e delle religioni, ed è proprio da questa terra che il Cristianesimo è emerso. Aleppo è la città abitata più antica del mondo, con una storia di 12.000 anni, e Damasco è la capitale abitata ininterrottamente più antica, risalente a 9.000 anni fa.

Questa è una terra in cui le civiltà hanno preceduto il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam. Qui, culture e valori umani si sono fusi. Valori che hanno posto le fondamenta della Chiesa cristiana sia in Oriente che in Occidente, e che hanno plasmato il quadro morale delle società occidentali.

Dalla Siria, l’Islam si è diffuso dopo essere stato modellato dalla cultura siriana, ponendo le basi del pensiero islamico moderato.

È proprio questa Siria ad aver dato origine al sistema di valori umani che oggi difendiamo.

Vorrei concludere chiedendo un’azione concreta: di fronte a quanto accade in Siria, non si può restare in silenzio. È necessaria la mobilitazione dell’intera comunità internazionale per recuperare i valori umani, la legalità e la dignità. Questo può avvenire solo attraverso un intervento delle Nazioni Unite, in particolare sulla base della Risoluzione 2254, approvata dal Consiglio di Sicurezza con il voto dei cinque membri permanenti. È l’unico strumento legale che può tracciare una road map per salvaguardare l’unità e l’integrità della Siria.

Accettare la situazione attuale equivale ad accettare il collasso del diritto internazionale, il crollo dei valori. L’intera comunità internazionale ha il dovere morale e politico di intervenire.


Condividi su
0 Condivisioni