Il ritiro americano dalla Siria apre le porte al caos. Il rischio di un nuovo Califfato


0 Condivisioni
Condividi su

(Raimondo Schiavone)  – La decisione della Casa Bianca di ritirare le truppe americane dalla Siria sta scatenando una crisi senza precedenti nella regione. Il disimpegno degli Stati Uniti, annunciato pochi giorni dopo la caduta di Bashar al-Assad, ha lasciato un vuoto di potere che rischia di trasformarsi in un incubo per il Medio Oriente e per l’Occidente.

Se molti in Occidente avevano salutato con favore la fine del regime di Damasco, ora la realtà si mostra ben diversa: la Siria si trova sull’orlo del collasso, con la minaccia di un nuovo califfato jihadista in ascesa e una possibile guerra tra potenze regionali come Turchia e Israele.

Senza la presenza americana, la Siria è diventata una polveriera. Ankara ha da tempo dichiarato la sua intenzione di eliminare la presenza curda lungo il confine siriano, considerata una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. Con l’uscita di scena degli americani, Erdogan potrebbe lanciare una massiccia offensiva contro le Forze Democratiche Siriane (SDF), un’alleanza curdo-araba che ha combattuto contro l’ISIS con il supporto degli Stati Uniti.

Israele, dal canto suo, guarda con crescente preoccupazione all’evolversi della situazione. Senza Assad e senza la protezione americana, il sud della Siria rischia di trasformarsi in una nuova base per gruppi estremisti ostili a Tel Aviv. Le milizie filo-iraniane potrebbero rafforzarsi, mentre i jihadisti che hanno preso il controllo di Damasco potrebbero iniziare a minacciare direttamente i confini israeliani.

Nel frattempo, la proclamazione di un governo islamico da parte di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) ha segnato l’inizio di una nuova era per la Siria, ma non di pace e stabilità. Il paese rischia di diventare nuovamente un rifugio per jihadisti internazionali, attirando combattenti stranieri e creando una minaccia terroristica globale.

Quando gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi, la speranza era che la fine del governo di Assad potesse aprire la strada a una nuova transizione. Ma la realtà si è dimostrata ben diversa: il paese è ora preda di conflitti tra fazioni, e il rischio di una guerra più ampia è più concreto che mai.

Le cancellerie occidentali si trovano ora di fronte a un bivio: intervenire nuovamente per evitare che la Siria precipiti nel caos totale, o lasciare che la regione sprofondi in una spirale di violenza che potrebbe avere conseguenze ben oltre il Medio Oriente.

Quel che è certo è che la decisione di ritirare le truppe americane dalla Siria non ha portato stabilità. Al contrario, ha aperto la strada a un’era di maggiore incertezza, in cui le tensioni tra Turchia, Israele e i nuovi padroni della Siria potrebbero sfociare in un conflitto regionale dagli esiti imprevedibili.


Condividi su
0 Condivisioni