(Salvatore Lazzara) – Il vento del fondamentalismo soffia forte. Le minacce dei mesi scorsi da parte dell’ISIS all’Occidente, cominciano a concretizzarsi. In Canada è successo l’inevitabile. Un attentato in piena regola da lasciare senza parole. Proprio così. Nessuno immaginava che il coraggio fondamentalista arrivasse fin dentro le mura del potere canadese. Il tutto è iniziato Martedì, quando due veterani sono stati investiti da un’auto guidata da un terrorista islamico in cerca di martirio. La replica in più fasi. Un soldato canadese prima ferito e poi morto a Ottawa, vicino al National Memorial War, di fronte al Parlamento. Due, forse tre persone, si sono introdotte nel Parlamento canadese. All’interno dell’edificio sono stati avvertiti una ventina di colpi di arma da fuoco. Edifici parlamentari chiusi. Palazzi circondati dalle forze di sicurezza. Parlamento in lock down: non si entra e non si esce. Il premier Stephen Harper è stato portato in salvo. Alla fine uno dei feritori è stato ucciso, gli altri sono fuggiti. La polizia lo ha identificato: si chiamava Michael Zehaf-Bibeau, ed era un cittadino canadese nato nel 1982 convertito all’Islam. Il soldato ucciso si chiamava invece Nathan Cirillo ed aveva chiare origini italiane.
Sono tre le sparatorie avvenute ad Ottawa. La prima davanti al National War Memorial, la seconda al Rideau Centre e la terza al Parlamento. Tutti gli edifici fanno parte del complesso governativo noto come Parliament Hill. Sui tetti del Parlamento si sono appostati i cecchini e gli agenti si sono messi a controllare, porta a porta, tutte le abitazioni della zona. I controlli continuano a diverse ore dagli attacchi e la situazione appare surreale: le scuole dell’area sono state poste in ‘lockdown’ e tutte le auto in uscita dalla città di Ottawa vengono controllate. Chiuse diverse ambasciate tra cui quella italiana per precauzione. Al momento degli spari in Parlamento erano presenti, oltre al premier Stephen Harper, anche i leader degli altri due principali partiti politici canadesi. In città è stato imposto il coprifuoco, ed è stata isolata per motivi di sicurezza l’ambasciata degli Usa. L’ospedale di Ottawa ha reso noto di aver ricoverato 4 persone ferite Uno di loro era Cirillo, poi deceduto. Gli altri tre feriti erano invece in condizioni stabili e verso l’una di notte (ora italiana) 3 sono stati dimessi.
Negli ultimi mesi, le minacce dell’ISIS -gruppo terroristico che ha fondato lo Stato islamico del Levante, provocando centinaia di migliaia di vittime tra i cristiani e le minoranze presenti in Siria e Iraq-, all’occidente e in modo particolare ai seguaci della “croce” e alle donne, hanno avuto una escalation preoccupante. Nei comunicati diffusi tramite il web e in particolare con il canale youtube e il social twetter, chiedono a tutti i fedeli musulmani (estremisti) di uccidere senza pietà i civili, perché considerati infedeli. Sembra opportuno ripetere e sottolineare, che l’Islam non è solo terrore o fondamentalismo. Tanti musulmani di buona volontà cercano di costruire pace, tolleranza e fratellanza tra i popoli e le religioni.
Perché l’ISIS diffonde comunicati violenti? Nella tradizione islamica, c’è un noto episodio in cui una persona chiede a Maometto quale città cadrà per prima, se Costantinopoli o Roma, e lui risponde, cadrà prima Costantinopoli. L’episodio narrato può sembrare una leggenda, ma tanti Ulema (i dotti islamici), lo considerano autentico, spiegando che sì, Roma cadrà, ma non necessariamente in modo violento, anche se la forma coercitiva sembra essere preferita dai terroristi, in quanto è più spettacolare ed ha un impatto emotivo molto forte nell’immaginario dell’opinione pubblica.
Purtroppo, i richiami alla lotta si stanno concretizzando sotto i nostri occhi, e i fatti avvenuti in Canada sembrano essere prove generali per i futuri attacchi agli infedeli. Il riferimento alla Capitale italiana, è simbolico. Infatti nella città eterna, sono identificate tutte le altre città occidentali, che verranno conquistate con la forza dai fondamentalisti in giro per il mondo, nascosti nelle cellule dormienti, secondo i piani stabiliti dai vertici dei terroristi. Ci appelliamo a tutti i fedeli musulmani, che non hanno nulla a che vedere con l’odio e la violenza, affinchè la loro parola di condanna possa portare giorni di serenità nel frastuono della guerra.