L’Iran abbandonerà i colloqui in corso con il gruppo dei 5+1 (Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania) sul suo programma nucleare se le altre parti coinvolte tenteranno di imporre il proprio volere su Teheran. Lo ha detto il capo dei negoziatori iraniani, Abbas Araqchi, all’emittente Irib tv.
«Se le altre parti vogliono imporre la loro volontà, non esiteremo ad abbandonare il tavolo dei negoziati», ha detto il diplomatico iraniano. I colloqui, ha detto Araqchi, devono svolgersi nell’interesse di tutte le parti coinvolte. «Siamo determinati a continuare i colloqui fino a quando vedremo che sono costruttivi nell’interesse del nostro Paese», ha precisato.
Soltanto due giorni fa, Araqchi aveva parlato di incontri che si erano svolti in un clima “serio e positivo, anche se questo non significa che ci siano stati sviluppi meravigliosi”. I colloqui riguardano il numero delle centrifughe (che l’Iran potrà avere, ndr) e le sanzioni, i due nodi principali della questione.
Intanto il segretario di Stato americano, John Kerry, ha riferito alla controparte iraniana che il presidente Obama è “prontissimo” a ritirarsi dai negoziati prima di concludere un accordo che possa permettere all’Iran di dotarsi di un’arma nucleare. Da parte sua, l’Iran ha risposto che la sua intenzione non è quella di ottenere una tale arma, ma quella di raggiungere un accordo che preveda il sollevamento delle sanzioni.
“Il gruppo dei 5+1 – ha sottolineato Kerry – resta unito sulla questione dell’Iran. Non c’è assolutamente nessuna divergenza sul fatto che è necessario che l’Iran provi che il suo programma nucleare sarà pacifico in futuro”.