I negoziatori iraniani non accetteranno mai un accordo sul nucleare che violi i diritti della nazione. Lo ha detto il presidente Hassan Rohani, nel corso di una seduta del governo. Teheran «è pronta a mostrare un’ulteriore trasparenza, ma se i negoziati la depriveranno dell’inalienabile diritto ad una tecnologia nucleare, non accetterà mai» l’accordo. L’esito dei negoziati, ha aggiunto, «aiuterebbe a risolvere le crisi causate dall’estremismo nella regione e nel mondo.
La reazione di Rohani non è stata l’unica. Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha detto che se l’Iran venisse attaccato militarmente, Israele finirebbe “su una sedia a rotelle”. Secondo Larijani, le affermazioni di Netanyahu provano che i rappresentanti del regime sionista sono “disperati” e temono l’influenza della Repubblica islamica nella regione.
L’Iran risponde così al premier israeliano che, tornato in patria dopo il discorso al Congresso degli Stati Uniti, ha parlato di cattivo accordo sul nucleare con Teheran e della certezza che l’Iran voglia dotarsi della bomba atomica: “Ho proposto che le sanzioni non siano rimosse in maniera automatica finché’ l’Iran non cessi di diffondere terrorismo nel mondo, di comportarsi in maniera aggressiva con i suoi vicini e di minacciare di cancellare Israele. Torno in patria – ha proseguito – con la consapevolezza che molti nel mondo hanno sentito quel che Israele ha da dire su questo cattivo accordo che prende forma con l’Iran”.
Netanyahu oggi appare più solo che mai. Non mancano le critiche anche sul fronte interno. Il leader dell’opposizione di centro-sinistra e maggiore rivale elettorale del premier con ‘Campo sionista’ nel voto del 17 marzo, Isaac Herzog, ha affermato che il discorso di Netanyahu a Washington non fermerà il nucleare iraniano e “dopo gli applausi, Bibi è solo ed Israele è isolato”.
Herzog ha attaccato duramente il primo ministro israeliano nel suo intervento davanti al Congresso Usa e non ha avuto difficoltà’ nel riconoscere che il suo avversario politico “sappia come si fa un discorso”, ma altrettanto senza esitazioni ha denunciato come l’intervento davanti ai rappresentanti Usa abbia di fatto “danneggiato il rapporto con gli amici americani e accresciuto la frattura con loro”.