Il governo iraniano ha confermato le voci che circolavano nei gionri scorsi su un rimpasto all’interno dell’Agenzia Atomica, in cui sarebbero stati estromessi i ‘falchi’, fedelissimi dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, contrari ad ogni ipotesi di negoziato con l’Occidente sul controverso programma nucleare degli ayatollah. Negoziato tollerato ma consentito dalla Guisa Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e promosso dal presidente Hassan Rohani Mentre i negoziati con i cosidetti “5+1” (Russia, Usa, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) potrebbeo portare ad un’intesa, agognata dal mondo intero, entro la scadenza del 20 di luglio, i nostalgici della linea intransigenti di Ahmadinejad hanno iniziato ad accusare Rohani di voler capitolare all’Occidente.
Il portavoce dell’Agenzia ha ‘confermato’, senza fare nomi che, “un numero limitato di persone sono state coinvolte (dal rimpasto)”, sottolineando che, “non erano scienziati, ne’ sono state licenziate”, ha spiegato Behruz Kamalvandi, aggiungendo, secondo l’agenzia ufficiale Irna, “se un capo (di un’organizzazione) non ha l’autorita di cambiare qualcuno tra il suo personale di 15.000 dipendenti, allora non potrebbe essere ritenuto tale”.