Sono oltre 3,1 milioni gli iracheni sfollati dal conflitto dall’inizio del 2014, ha affermato oggi l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim). Il dato comprende oltre 250.000 sfollati da aprile da Ramadi, la capitale del governatorato di Anbar, e più di 75.000 sfollati dall’8 luglio dalla zona di Fallujah, con le forze di sicurezza irachene che hanno intensificato gli sforzi per riprendere il controllo della città ai gruppi armati.
L’Oim precisa che la maggioranza degli sfollati iracheni (67%) hanno trovato rifugio in strutture private quali un alloggio in affitto presso famiglie o alberghi. Un numero inferiore ma «significativo», il 20%, vivono in condizioni critiche come edifici incompiuti, edifici religiosi, insediamenti informali e scuole. L’8 % vivono in campi.
«L’Oim continua a lavorare con il Country Team umanitario delle Nazioni Unite, in particolare attraverso il suo meccanismo di risposta rapida, il governo iracheno e di altri partner umanitari per fornire assistenza ai più vulnerabili. Con l’impennata delle temperature in Iraq, la consegna rapida ed efficace di aiuti significa salvare vite umane», ha sottolineato in una nota il capo della Missione dell’Oim in Iraq, Thomas Lothar Weis.