Cresce la tensione al confine tra la Tunisia e la Libia, dove l’ISIS sta tentando di rafforzare le sue posizioni per garantire il passaggio di jihadisti da un paese all’altro. Il bilancio degli scontri tra l’esercito tunisino e i terroristi del Califfato a Ben Guerdane, ultima città prima del confine libico, è di almeno 45 morti. Lo ha riferito il ministero della Difesa tunisino precisando che tra le vittime, oltre a diversi jihadisti, ci sono anche civili ed un militare. Secondo la stessa fonte due jihadisti feriti sono stati catturati. La situazione – conferma il Ministero della Difesa – è ora “sotto controllo”.
Oggetto dell’incursione di un gruppo di terroristi armati a bordo di mezzi 4×4 provenienti probabilmente dal territorio libico, sarebbero la caserma dell’esercito nella zona di Jallel e della Guardia nazionale della città. Un aereo militare ha sorvolato la zona. Secondo i media locali i terroristi dell’Isis si sarebbero impadroniti anche di un’autoambulanza nei pressi dell’ospedale regionale. Le autorità hanno imposto per motivi precauzionali il divieto di accesso all’isola di Djerba in seguito ai fatti di Ben Guerdane, dove nel frattempo è stato disposto il coprifuoco.
Proprio per monitorare le proprie frontiere con la Libia, la Tunisia ha annunciato che ricorrerà anche all’utilizzo di droni per monitorare le proprie frontiere. Verrà adottato un sistema di difesa complementare ed integrato nel sud del paese basato su tre componenti: muro di sabbia e fossato, controllo elettronico di videosorveglianza messo a punto grazie alla cooperazione di specialisti americani e tedeschi e il ricorso a droni per la sorveglianza dei confini terrestri e le acque territoriali tra Tunisia e Libia. Misure che, secondo il governo, non costituiranno ostacolo alcuno ai legami storici che uniscono i due popoli, che non possono essere intaccati da queste disposizioni straordinarie dovute alla proliferazione del terrorismo jihadista.