Almeno 18 persone sono state giustiziate in pubblico dall’Isis a Palmira. Fonti locali hanno riferito che tra le vittime vi sono soldati dell’Esercito Arabo Siriano catturati in battaglia e altre persone accusate di collaborazionismo con Damasco. La notizia è stata confermata dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), una sigla vicina all’opposizione anti Assad.
Palmira, che con le sue rovine romane è uno dei siti archeologici più importanti al mondo, inserito nella lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, ha visto perpetrare alcune delle peggiori atrocità da parte dello Stato islamico da quando se n’è impadronito, nel maggio scorso.
I jihadisti, che hanno fatto saltare in aria alcuni templi e monumenti funerari, hanno utilizzato in luglio il teatro romano come luogo per l’esecuzione pubblica di 25 soldati uccisi da miliziani adolescenti. Inoltre in agosto ha decapitato in pubblico Khaled al Asaad, 81 anni, che per quattro decenni era stato il direttore del sito.