(Carla Melis) – Il governo israeliano non tollererà ulteriori violenze da parte degli estremisti ebrei. La posizione del presidente Shimon Peres e del premier Benyamin Netanyahu non lascia dubbi: il governo israeliano prenderà una posizione netta contro l’odio che ha colpito cristiani e arabi israeliani. E lo farà con gli strumenti giuridici già previsti dal sistema israeliano. Il procuratore generale dello Stato Yehyda Weinstein spiega che in caso di “speciali e particolari violazioni di legge, dove ci sia notizia e evidenza amministrativa di coinvolgimento in crimini di odio, è consentito trattenere sospetti per un periodo esteso sotto detenzione amministrativa senza processo”. In gergo tecnico si chiama detenzione amministrativa. A sostegno dell’esigenza di ricorrere alla detenzione prolungata contro gli autori dei price tag sono anche il ministro della sicurezza pubblica Yitzhak Ahoronovich e il ministro della giustizia Tipzi.
Diversi episodi avvenuti nell’ultimo periodo giustificherebbero il ricorso al pugno di ferro. La polizia assicura di aver già individuato i responsabili, attivisti della Giudea e Samaria (Cisgiordania) e della colonia di Yitzhar e delle colline vicine. Il governo richiede che vengano definiti organizzazione terroristica, una mossa che permetterebbe di intraprendere azioni decisive per contrastare il fenomeno.