Israele dichiara illegale il Movimento islamico


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Il governo israeliano ha dichiarato «illegale» il Movimento islamico (Frazione Nord) dello sceicco Raed Salah (nella foto in alto). Le sue attività sono da ora vietate perché, secondo il ministro della Sicurezza interna Ghilad Erdan, ha «fomentato violenze e atti di terrorismo». Nel corso della notte, precisa un comunicato governativo, 17 istituzioni legate al Movimento islamico sono state chiuse in diverse località di Israele. Perquisizioni sono state condotte in 13 uffici e sono stati sequestrati documenti, fondi e computer. Altri conti bancari utilizzati dal Movimento islamico sono stati congelati.

Il ministro della sicurezza Erdan ha dichiarato che «Israele deve essere in prima linea nella lotta contro l’Islam estremista i cui emissari hanno massacrato persone innocenti a Parigi, New York, Madrid e anche in Israele. Il Movimento Islamico, Hamas, lo Stato islamico e altre organizzazioni simili hanno una ideologia comune che fomenta attentati nel mondo e una ondata di terrorismo in Israele».

«È giunto il momento che noi utilizziamo tutti i mezzi a nostra disposizione nella guerra contro il terrorismo e i sobillatori», ha concluso il ministro. Il leader del Movimento islamico, Raed Sallah, dovrebbe nei prossimi giorni entrare in carcere, per scontare una pena inflittagli già il mese scorso. Per ora non si prevedono altri arresti, ha affermato la ministra della giustizia Ayelet Shaqed.
CAPO MOVIMENTO ISLAMICO, RESTO A DIFESA MOSCHEA AL-AQSA – I provvedimenti adottati verso il Movimento islamico sono «un’ingiustizia, che va respinta». Lo afferma in un comunicato il leader del Movimento islamico sceicco Raed Sallah. «È un onore per me continuare a dirigere questo Movimento e a vincere in suo nome in difesa della questione di al-Quds (Gerusalemme) e della santa moschea al-Aqsa. Opero in tutti i modi legittimi per annullare questa palese ingiustizia».

MOVIMENTO ISLAMICO, RIUNIONE EMERGENZA ARABI ISRAELE – La leadership politica e municipale della popolazione araba in Israele ha indetto una riunione di emergenza stamane a Nazareth (Galilea) per esaminare le ripercussioni della messa al bando del Movimento islamico. Il governo di Benyamin Netanyahu ha valicato una «linea rossa», ha dichiarato il suo dirigente Mohammed Barake, rilevando tra l’altro che il Movimento islamico assicura una intensa attività sociale che in nessun caso dovrebbe essere ostacolata.

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