Netanyahu per la prima volta ammette raid aerei israeliani contro Hezbollah in Siria


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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che le Forze armate hanno lanciato diversi raid in Siria per bloccare trasferimenti di armi agli uomini del movimento sciita libanese Hezbollah che combattono al fianco del governo di Damasco. Parlando in occasione della visita ai militari israeliani di stanza nelle Alture del Golan al confine con la Siria, il premier israeliano ha riconosciuto per la prima volta questo tipo di attacchi contro presunti trasferimenti di armi ad Hezbollah. “Ci comportiamo in questo modo quando abbiamo bisogno di agire, anche qui attraverso il confine, con decine di azioni che hanno lo scopo di impedire che Hezbollah possa ottenere nuove armi”, ha dichiarato Netanyahu. Il primo ministro non ha tuttavia specificato la tipologia delle operazioni e dei raid condotti in territorio siriano.

Le rivelazioni di Netanyahu giungono dopo che nelle scorse settimane Hezbollah ha annunciato di stare realizzando in territorio siriano alcune basi per utilizzare i missili balistici di produzione iraniana contro Israele. Le autorità israeliane avrebbero già individuato l’area in cui sarebbero in costruzione le piattaforme, situate nell’area di al Qusayr, località al confine fra Libano e Siria riconquistata da Hezbollah dalle mani dei ribelli siriani nel giugno 2013. Secondo fonti citate dai media israeliani le piattaforme servono per lanciare i missili iraniani Shabab-1, Shabab-2 e Fateh-110.

Anche se formalmente neutrale nella guerra civile siriana, Israele ha spesso condotto operazioni contro il movimento sciita Hezbollah. Israele ha accolto con favore la tregua inizia lo scorso 27 febbraio ma i suoi funzionari hanno più volto sottolineato di riservarsi il diritto di condurre attacchi contro Hezbollah, se le loro azioni pongono in pericolo la sicurezza di Isarele. Dopo l’ingresso della Russia nel conflitto siriano a partire dal 30 settembre, Mosca e Gerusalemme hanno mantenuto attivo un numero verde per evitare qualsiasi scontro accidentale tra i loro aerei sul territorio siriano. A riprova delle attività israeliane contro Hezbollah, lo scorso 20 dicembre l’aviazione israeliana ha ucciso in un bombardamento proprio sulla capitale Damasco uno dei più importanti comandanti del movimento sciita in Siria, Samir Kuntar.

L’uomo membro della comunità drusa, derivazione musulmana sciita fondata nell’XI secolo in Egitto, era stato imprigionato in Israele nel 1979, all’età di 16 anni e condannato a tre ergastoli. Kuntar era stato liberato nel 2008 in uno scambio di prigionieri avvenuto in seguito al termine della guerra fra Israele e il Libano del 2006. Kuntar sarebbe stato ucciso in quartiere della capitale siriana insieme ad un certo numero di civili, in un raid aereo israeliano, ed era stato coinvolto in una grande offensiva all’inizio del 2015 nell’area di Qunaitra sulle alture del Golan al confine con Israele.

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