La Francia ha ammesso l’invio di sue forze speciali in Siria con il ruolo di consiglieri, secondo quanto riferito da un funzionario del ministero della Difesa francese. “L’offensiva a Manbij (nel nord della Siria) è chiaramente appoggiata da un certo numero di stati, inclusa la Francia”, ha detto il funzionario francese alla stampa internazionale, precisando che si tratta di una cosa normale e che lo scopo è quello di fornire consulenza alle forze impegnate sul campo. Finora la Francia aveva riconosciuto solo che 150 elementi delle forze speciali erano stati inviati in Iraq, nella regione del Kurdistan iracheno.
Anche la Turchia partecipa alle operazioni contro lo Stato islamico. In una recente nota del Centro russo di monitoraggio si afferma che, in base a testimonianze di civili presenti sul posto, a nord della città di Aleppo vi sarebbero anche “soldati turchi”. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal quotidiano “hurriyet”, la Turchia ha offerto appoggio logistico e si è anche detta disposta a inviare forze speciali per coadiuvare l’operazione in corso nella parte nord-orientale della provincia di Aleppo per liberare la città di Manbij.
Lo scorso 29 maggio il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, durante un colloquio con alcuni giornalisti ad Antalya, aveva annunciato che il suo paese era pronto ad offrire appoggio militare ad un’operazione “speciale” contro lo Stato islamico in Siria nella zona di Manbij, ma a patto che le forze curde delle Ypg non vi partecipassero. “Se uniamo le forze – aveva detto Cavusoglu – loro (gli Stati Uniti) avranno le loro forze speciali e noi le nostre”.