di Valentin Vasilescu
I percorsi dei più importanti gasdotti russi in Europa coincidono con le principali direttrici militari, lungo le quali può essere realizzata l’invasione della Russia e la controffensiva russa. Il gas diventa un nuovo strumento nella Grande Guerra dei Continenti.
Dal 1960, gli esperti sovietici nel campo degli idrocarburi sapevano che i Paesi dell’Europa centrale, orientale e sud-orientale hanno pochissime risorse energetiche. Complesse esplorazioni da parte dei sovietici hanno rivelato enormi riserve di gas e petrolio nell’Artico, situate nel Mare di Barents. Circa il 70% del petrolio e il 90% del suo gas provengono da acque territoriali russe trovandosi in aree dove la profondità del mare non supera i 500 metri e sono disponibili per la perforazione e l’estrazione. Pertanto, l’Unione Sovietica decise di fornire il gas russo al mercato europeo al dettaglio per il successivo secolo. Durante la guerra fredda, l’Unione Sovietica ha costruito una rete di gasdotti chiamati Druzhba [Amicizia] per garantire la continuità della fornitura in tutta Europa. Il percorso del gasdotto Druzhba è stato progettato dalla strategia militare sovietica per sovrapporsi a tre delle quattro direzioni strategiche del Teatro d’Azione Militare (TAM) dell’Europa Centrale ed Orientale (baltico, bielorusso e ucraino).
La scienza militare opera spesso con le nozioni di Teatro d’Azione Militare (TAM), obiettivi e direzioni strategiche, direzioni operative, allineamenti strategici ecc. Un Teatro d’Azione Militare rappresenta un’area geografica delle dimensioni di una parte di continente dove belligeranti e potenze militari pretendono svolgervi le loro stesse operazioni militari. Gli obiettivi strategici sono regioni economico-politiche di importanza vitale (complessi economici, reti di trasporto di energia, etc.). Conquistare obiettivi strategici o garantire il controllo su di essi automaticamente porta ad un cambiamento nella forza di un TAM.
Le direzioni strategiche sono alcune strisce ideali di terra, ampie e profonde all’interno di un TAM, in cui sono condotte le operazioni militari. Essi si basano su un sistema di comunicazioni terrestri sviluppate, che necessariamente convergono su un obiettivo strategico. Le direzioni operative sono porzioni di direzioni strategiche che permettono stratagemmi per avvolgere l’inaccessibile. Allineamenti strategici di territori sono definiti da importanti caratteristiche geografiche (catene montuose, i corsi di fiumi, in riva al mare, ecc.) e segnano l’inizio o la fine di una fase di un’operazione strategica. Conquistare, mantenere o perdere un allineamento strategico influenza con decisione gli obiettivi strategici.
A nord, i confini del TAM europeo centro-orientale sono il Mar Baltico e la città di San Pietroburgo (Russia), a sud la costa meridionale greca del Mar Egeo, costa turca del Mar Nero, il Caucaso e il Mar Caspio. Ad ovest include l’allineamento Amburgo-Stoccarda (Germania), Innsbruck (Austria) Zagabria (Croazia), Sarajevo (Bosnia), e Salonicco (Grecia). Le principali direzioni strategiche del TAM sono: quella baltica, bielorussa, ucraina e balcanica.
La direzione strategica baltica parte dalle pianure del nord della Russia europea e termina sulla costa del Mar Baltico – il territorio di Estonia, Lettonia e Lituania. La caratteristica del terreno in questa direzione strategica è di essere piatta. Durante l’Operazione Barbarossa, l’invasione dell’Unione Sovietica nel giugno 1941 lungo la direzione strategica baltica, l’offensiva Gruppo Nord dell’Esercito Tedesco è stata condotta avendo la città di San Pietroburgo come obiettivo strategico.
La direzione strategica bielorussa ha origine dalla regione europea della Russia, attraversa il territorio di Bielorussia e Polonia e si ferma a Berlino. L’obiettivo strategico di questa linea è Mosca. Lungo questa direzione non ci sono morfologie problematiche per il dispiegamento di uomini e mezzi. Nei piani dell’Operazione Barbarossa, la direzione strategica bielorussa è stata imboccata dal Gruppo Centrale dell’Esercito Tedesco concentrato in Polonia, con l’obiettivo strategico di conquistare Mosca.
La direzione strategica ucraina parte dalla città di Volgograd (ex Stalingrado), segue l’Ucraina orientale e meridionale, raggiunge Bratislava (Slovacchia) per poi fermarsi a Vienna e Monaco di Baviera. Una caratteristica di questa linea è che, a causa dei Carpazi, di Tatra e dei Monti Metaliferi, si restringe e diventa tortuosa.
Il Piano Barbarossa assegnò all’Ucraina una direzione strategica per il Gruppo Sud dell’Esercito, composta da tedeschi, italiani, ungheresi e rumeni. Insieme con il principale, Il Sotto-Gruppo A dell’esercito sviluppò l’offensiva con l’obiettivo strategico di conquistare l’area di Grozny-Baku.
La direzione strategica dei Balcani è un ponte verso i continenti asiatici e africani. A differenza di altre direzioni strategiche, quella dei Balcani è parte di un terreno inaccessibile, quindi è composto da due giunture nelle forme di strisce strette chiamate direzioni di marcia.
La direzione operativa turca parte da Istanbul, dove si passa al continente asiatico, attraverso il Bosforo e lo stretto dei Dardanelli. A Burgas, ci sono due varianti. La prima attraversa Carpazi meridionali della Romania e raggiunge Belgrado-Pancevo attraverso Mures o Budapest attraverso i Somes. La seconda variante cambia la sua direzione di 90 gradi in Bulgaria, diventando una catena parallela, che bypassa le montagne dei Balcani e la Romania. Questa variante arriva in Serbia a Nis, Belgrado e Pancevo e da lì a Vienna.
La direzione operativa greca ha le sue origini nel porto greco di Salonicco, dove durante la prima guerra mondiale, il 5 ottobre 1915, sbarcarono i contingenti militari inglese francese, aprendo un nuovo fronte nei Balcani. Da Salonicco, la direzione operativa greca segue il fiume Vardar a Skopje (Macedonia), dove cambia rotta verso la Serbia, fiume Morava, a Nis, dove si unisce alla direzione operativa turco. Durante la Seconda Guerra Mondiale, tedeschi, italiani e ungheresi completarono con successo l’operazione offensiva dal 6 al 23 aprile 1941, che ha portato all’occupazione della Jugoslavia e della Grecia. La forza d’assalto era concentrata in Austria e la spinta principale dell’offensiva è stata sovrapposta alla direzione operativa greca.
In epoca sovietica, il gas artico russo ha rifornito la Finlandia e i Paesi Baltici situati nella direzione strategica baltico. Il secondo ramo del gasdotto Druzhba ha rifornito Bielorussia, Polonia e Germania Est, che si trovano sulla direzione strategica bielorusso. Il terzo ramo del gasdotto Druzhba ha rifornito la Cecoslovacchia, Austria, Ungheria e Ucraina, che si trovano sulla direzione strategica ucraina. Inoltre, questo terzo ramo ha rifornito Romania, Jugoslavia, Bulgaria e Grecia.
A partire dall’autunno 2012, un nuovo gasdotto, North Stream, trasporta il gas dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico, aggirando Polonia e Paesi Baltici. Questo gasdotto rifornisce anche la Francia. Poiché l’Ucraina non paga per il gas consumato, Gazprom ha voluto aggirarla senza perdere i consumatori della direzione strategica ucraina.
Per quanto riguarda la direzione strategica dei Balcani, nel 2005, il gasdotto Blue Stream, che rifornisce la Turchia sotto il Mar Nero, è stato messo in servizio da parte di Gazprom. Un secondo gasdotto di Gazprom per la Turchia, chiamato Turkish Stream, è stato abbandonato perché un bombardiere russo Su-24 è stato abbattuto in Siria da parte dell’aviazione turca.
Un’altra soluzione di Gazprom per l’Europa sarebbe il gasdotto South Stream, che avrà inizio dal porto di Anapa sulla sponda russa del Mar Nero ed attraverserebbe il Mar Nero in Bulgaria, a Varna. Da qui, il gasdotto seguirebbe una versione della direzione operativa turco, scantonando la Romania, e a sua volta rifornirebbe Serbia, Ungheria, Austria, Slovenia, Slovacchia ed Italia. Gazprom, inoltre, sta valutando di costruire i tratti di collegamento per la Croazia, la Macedonia e la Bosnia-Erzegovina.
http://katehon.com/article/geostrategy-gazprom
Traduzione di Costantino Ceoldo – Pravda freelance