Laurent Fabius non esclude che forze del governo siriano possano essere associate alla lotta contro lo Stato Islamico. «Ci sono due serie di misure», ha affermato intervenendo sull’emittente RTL il ministro degli Esteri francese. «I bombardamenti e le forze sul terreno, che non possono essere le nostre, ma che devono essere forze dell’Esercito siriano libero, forze arabe sunnite e perché no forze del governo siriano».
MOGHERINI, GARANTIRE CALENDARIO E PROCESSO IN CORSO – «Abbiamo definito un calendario e un processo che ora dobbiamo proteggere e garantire, anche dopo l’abbattimento dell’aereo da parte delle forze turche. Abbiamo un lavoro difficile da fare sul territorio, per individuare chi è terrorista e chi non lo è». Lo ha detto l’Alto rappresentante per gli affari esteri della Ue, Federica Mogherini, in videocollegamento da Bruxelles con il vertice dell’assemblea parlamentare della Nato in corso a Firenze, a proposito della situazione in Siria. «La Francia – ha aggiunto Mogherini – ha fatto appello all’articolo 32 comma 7 del trattato di Lisbona che prevede l’obbligo di assistenza da parte di tutti gli Stati membri nei confronti di uno Stato attaccato militarmente. Stiamo alzando il livello di utilizzo degli strumenti, anche per quanto riguarda la sicurezza militare». Per quanto riguarda Vienna, la Mogherini ha affermato che «il progetto politico avviato è importante anche se tra 18 Paesi rappresentati intorno al tavolo vi sono divergenze che riflettono quelle presenti anche all’interno della Siria».