L’annessione della Crimea da parte della Russia avvenuta un anno fa è stata «una vera azione democratica» e la Penisola non tornerà mai a far parte dell’Ucraina. Lo ha detto il presidente della penisola sul Mar Nero, Serghiei Aksionov, in un’intervista alla Bbc. «Si è trattato di una scelta degli abitanti della Crimea – ha affermato Aksionov -. Non sarebbe potuto avvenire nulla senza il sostegno della popolazione locale ed è per questo che non si è trattato di un’aggressione ma di una vera azione democratica».
L’annessione della Crimea da parte di Mosca – che ha strappato la penisola all’Ucraina dopo che la rivolta di Maidan ha portato al potere a Kiev un governo filo-occidentale – ha profondamente deteriorato i rapporti della Russia con Ue e Usa. Aksionov venne eletto capo del governo dal parlamento crimeano il 27 febbraio, dopo che uomini armati ma senza mostrine e insegne militari di riconoscimento issarono il tricolore di Mosca sull’edificio che ospita l’organo legislativo locale. Aksionov era prima solo il leader di un piccolo partito filorusso che alle elezioni del 2010 in Crimea aveva raccolto il 4% dei voti.
POROSHENKO CHIEDE DI PROLUNGARE LE SANZIONI – «La Russia non conosce più alcuna linea rossa»: è quello che afferma in un’intervista alla Bild il presidente ucraino Petro Poroshenko. Alla violazione degli accordi di Minsk da parte della Russia bisogna reagire, «magari rafforzando le sanzioni. Queste dovrebbero certamente essere prolungate fino alla fine dell’anno», dice. «La verità è che l’accordo non funziona: Minsk per noi è speranza, non realtà».
GENERALE AMERICANO: DOBBIAMO UCCIDERE I RUSSI – L’opinione pubblica spinge affinché Obama porti la guerra in Ucraina. I soldati americani sono già sul suolo ucraino per addestrare e fornire mezzi all’esericito ucraino. Su Fox News, nel frattempo, è stato intervistato il generale americano e analista militare Robert Scales che ha affermato: “Dobbiamo iniziare a uccidere così tanti russi che neanche i media di Putin potranno nascondere il fatto che stanno tornando in patria nei sacchi per cadaveri”.