Libia. Il Parlamento di Tripoli cambia la Costituzione, la sharia unica fonte di legge


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Il Congresso nazionale generale (Gnc), parlamento di Tripoli, ha approvato un emendamento che rafforza il ruolo della legge islamica (sharia), facendone l’unica fonte di diritto, nella Costituzione libica del 2011. Costituzione che peraltro un’assemblea costituente creata dalla rivale Tobruk (riconosciuta internazionalmente) sta riscrivendo ex novo. La modifica ha rilievo, in quanto connota la spiccata islamicità della fazione di Tripoli, che punta a conformare aspetti economici e privati alla legge islamica.

Come riferisce il sito Libya Akhbar, l’emendamento all’articolo 1 della Dichiarazione costituzionale, varata nell’agosto di quattro anni fa dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi, è stato approvato domenica e sostituisce la definizione di Stato «democratico» con quella di «musulmano». Ma soprattutto stabilisce che la sharia non è solo «principale fonte» di legislazione, come sancito nella versione del 2011, ma ormai «fonte di tutta la legislazione». Sempre con riferimento alla sharia, viene anche aggiunto che «ogni legislazione, azione o atto emesso contrariamente alle sue disposizioni sono nulle».

Una fonte di Tripoli ha spiegato all’ANSA che la modifica costituzionale punta a innescare modifiche pratiche, ad esempio in favore della finanza islamica nel sistema bancario (divieto di ottenere interessi sui prestiti) e assicurativo, ma anche della poligamia. Anche se ormai superata, dato che si attende una quarta versione, la terza bozza di accordo nel negoziato fra Tripoli e Tobruk con mediazione Onu, all’articolo 33, prevede sostegno finanziario e logistico all’Assemblea per la stesura della costituzione già al lavoro da tempo.

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