Libia. IS attacca i governi di Tobruk e Tripoli: sono infedeli


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Sono entrambi «infedeli» i due governi che si contendono il potere in Libia, quello a Tripoli sostenuto dalle milizie islamiche e guidato dal primo ministro Omar al-Hassi e quello a Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale. A lanciare l’accusa è la brigata Battar, un gruppo vicino allo Stato islamico (Is) considerato il più estremista al momento attivo in Libia. Secondo una nota diffusa dalla brigata, citata dal sito di Libya Herald, devono essere considerati «infedeli» anche coloro che sono «legati al regime di Gheddafi, incluso chi ha combattuto o lavorato per esso» e chiunque «sostenga la democrazia».

Il gruppo estremista definisce inoltre un «tiranno» l’ex generale Khalifa Haftar, alla guida dell«Operazione Dignità’ contro gli islamisti. Nel comunicato si mettono in guardia quindi le milizie di Misurata (schierate contro gli estremisti islamici) a non interferire negli scontri e si minaccia di punire i governi sia di Tripoli che di Tobruk »se oseranno attaccare l’Is«.

Intanto il governo libico di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale e guidato dal premier Abdullah Al Thani, “ha deciso di rivedere tutti i contratti con compagnie straniere e di escludere le società turche dalla possibilità di operare in Libia”. Lo ha annunciato lo stesso esecutivo, senza fornire motivi per la decisione.

In passato però questo governo libico, con sede nell’est del Paese, ha accusato la Turchia di ricevere funzionari del governo rivale che controlla l’ovest della Libia.

Il parlamento  di Tobruk avrebbe annunciato anche di aver sospeso la sua partecipazione al dialogo nazionale sponsorizzato dell’Onu. Il terzo round dei colloqui è in programma giovedì a Rabat, in Marocco. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya. Il portavoce del parlamento di Torbuk, Faraj Buhashim, aveva già ventilato la possibilità di boicottare il dialogo in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano pan-arabo al Sharq al Awasat.

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