I militari dell’esercito libico, fedeli al generale Khalifa Haftar, stanno avanzando nel quartiere di al Sabri di Bengasi. Secondo quanto riferisce l’emittente televisiva “Sky Arabia”, gli uomini di Haftar stanno avanzando velocemente verso l’ultima roccaforte dello Stato islamico a Bengasi. Questa mattina gli uomini di Ansar al Sharia hanno distrutto una motovedetta della Marina libica, forza fedele ad Haftar al largo delle coste della città, mentre era impegnata nel monitoraggio delle coste per bloccare l’arrivo di armi dal mare verso le milizie islamiche. Le stesse milizie hanno attaccato ieri anche il porto di Jaliad, distruggendo diverse imbarcazioni. L’Esercito libico fedele ad Haftar ha liberato nelle scorse settimane il centro di Bengasi dai combattenti dello Stato islamico e di Ansar al Sharia. La città di Bengasi, epicentro delle proteste che nel 2011 hanno portato alla deposizione del colonnello Muhammar Gheddafi.
Intanto forte dei successi di Haftar, Abdullah al Thani, il premier del governo transitorio libico si rifiuta di consegnare il potere al Consiglio di presidenza di Fayez al Sarraj, attendendo che il parlamento di Tobruk voti la fiducia al nuovo esecutivo. Al Thani gode del sostegno del generale Khalifa Haftar il quale, dopo aver liberato il centro di Bengasi dalle milizie islamiste, ha consentito a lui e ai suoi ministri di trasferirsi nella prima città della Cirenaica. Secondo i politici libici citati dall’emittente televisiva qatariota “al Jazeera”, “al Thani sta prendendo tempo per ottenere vantaggi politici nel nuovo governo”. Altri, invece, sostengono che la consegna del potere avverrà nelle prossime settimane, non essendoci alcun controllo diretto del territorio da parte dell’esecutivo di al Thani. La permanenza dell’esecutivo transitorio a Bengasi sarebbe infatti consentita da Haftar, considerato l’unico vero ostacolo al conseguimento effettivo del potere da parte di al Sarraj.
Il governo transitorio libico in esilio nell’est del paese è il braccio esecutivo della Camera dei rappresentanti di Tobruk, il parlamento riconosciuto come legittimo dalla comunità internazionale. Tuttavia, le Nazioni Unti sostengono ora il Consiglio presidenziale del premier Fayez al Sarraj, recentemente insediatosi a Tripoli. La lista dei ministri del governo di unità nazionale, proposta dal Consiglio di presidenza libico, non è ancora riuscita ad incassare la fiducia della Camera dei rappresentanti, per l’opposizione dei deputati fedeli al governo transitorio del premier al Thani e sopratutto al generale Haftar, ministro della Difesa e comandante dell’Esercito libico attivo nell’est del paese. Il paese, di fatto, è ancora diviso in due, mentre lo Stato islamico ha approfittato delle situazione per estendere il controllo sulla costa nella parte centrale del paese, ex roccaforte del defunto colonnello Muhammar Gheddafi.