Bambini anche di 10 anni sono stati reclutati e addestrati nei campi dello Stato Islamico (Is) a Raqqa, provincia della Siria settentrionale sotto il controllo dei jihadisti. E’ quanto emerge dal rapporto presentato a Ginevra dalla commissione internazionale d’inchiesta dell’ONU, guidata dal professore brasiliano Paulo Pinheiro, secondo il quale i bambini sono stati reclutati anche in Iraq con l’obiettivo di trasformarli in miliziani o kamikaze. I bambini vengono anche indottrinati all’estremismo religioso, poco radicato in Siria fino all’esplosione della rivolta anti-Assad nel marzo del 2011
Il rapporto, reso noto a Ginevra, copre il periodo tra il 20 gennaio ed 15 luglio 2014: la commissione ha redatto il rapporto sulla base di 480 interviste ed elementi di prova raccolti indirettamente. Il documento sarà presentato al Consiglio Onu sui diritti umani il prossimo 16 settembre nel corso della 27 sessione ordinaria.
La Commissione ONU di inchiesta sulla Siria è stata istituita il 22 agosto del 2011. Paulo Sérgio Pinheiro, Karen Koning AbuZayd, Carla del Ponte e Vitit Muntarbhorn sono stati incaricati dal Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani di indagare e raccogliere tutte le violazioni alla legge internazionale dei diritti umani, così come le accuse di crimini contro l’umanità e di guerra. Recentemente il mandato della Commissione è stato ampliato anche alle indagini sui massacri.
Secondo il rapporto dell’ONU nella capitale dello Stato Islamico in Siria ogni venerdì si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni, finte crocifissioni e flagellazioni in piazza a cui sono chiamati ad assistere anche i bambini. I corpi delle persone uccise vengono lasciati in mostra per giorni per terrorizzare la popolazione e le donne che non si adeguano al «codice di abbigliamento» dell’ISIS vengono flagellate. In realtà l’affissione di teste e cadaveri in giro per Raqqa è all’ordine del giorno.
L’ISIS ha instaurato a Raqqa un clima di terrore, imponendo una serie di regole che la popolazione deve rispettare per non incappare in pesanti punizioni. Gli uomini rischiano la fustigazione per avere fumato o accompagnato un familiare vestito in modo “inappropriato” mentre le donne subiscono frustrate se viste con il viso scoperto.
L’allarme sul reclutamento dei minori da parte dei jihadisti dell’ISIS era stato lanciato nei mesi scorsi anche dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni.
Secondo l’Osservatorio nello scorso maggio i combattenti dello Stato islamico hanno rapito 145 bambini curdi nella provincia di Aleppo, nel nord della Siria. I bambini, tutti alunni della scuola media, sono stati sequestrati in un’area della città di Aleppo sotto il controllo delle forze governative e sarebbero stati arruolati tra i combattenti dopo ‘corsi di addestramento’ al jihad.
Lo scorso dicembre era stato il Washington Post a fare luce sui ‘Cuccioli di Zarqawi’, le brigate di bambini che l’ISIS ha creato in Siria. L’esistenza di queste milizie di bambini sarebbe dimostrata da un gran numero di video che il gruppo ha pubblicato sul web e che mostrano i piccoli, di età compresa tra i dieci e i 14 anni, intenti in attività di addestramento militare o durante ‘lezioni’ di istruttori con il volto coperto o ancora con i fucili in spalla.
L’ONU ACCUSA ANCHE DAMASCO: USATE ARME CHIMICHE – Secondo la commissione d’inchiesta, oltre l’Isis, anche il governo siriano ha commesso crimini di guerra e contro l’umanità. «Vi sono fondati motivi – è scritto nel rapporto – di credere che agenti chimici, probabilmente cloro, siano stati usati su Kaif Zeita, Al-Tamana’a e Tel Minnis in otto incidenti nel corso di un periodo di dieci giorni in aprile. Vi sono fondati motivi di credere che questo agenti siano stati lanciati in barili bomba da elicotteri del governo» a afferma la Commissione, ribadendo che l’uso di armi chimiche è proibito e costituisce «un crimine di guerra». Gli ispettori dell’Onu accusano inoltre le forze governative di aver commesso, massacri, attacchi, torture ed altre violazioni. Accuse che Damasco ha sempre respinto.