Fonti della stampa israeliana hanno rivelato che nel corso del 2013 le autorità di Tel Aviv hanno legittimato l’annessione di 28 mila dunum (corrispondenti a circa 2800 ettari) di terreni appartenenti a civili palestinesi nei territori occupati della Cisgiordania, affidandoli a coloni israeliani. Si tratta dell’opera di confisca più vasta mai realizzata nell’area.
Nella giornata di martedì 29 aprile, il quotidiano israeliano Haaretz ha dichiarato che i territori confiscati si estendono per la maggior parte su 40 diverse aree di fondamentale importanza strategica per Israele. Una buona porzione di queste terre, infatti, costeggia la Linea Verde e la loro annessione ha, di fatto, creato una continuità territoriale tra gli insediamenti ebraici ivi esistenti e lo stato d’Israele.
Il quotidiano ha chiarito che secondo le disposizioni decise da Tel Aviv, ai coloni che si stanzieranno nei territori annessi verrà garantito il diritto di edificare nell’area antistante gli insediamenti oggi esistenti. Si aggiunge anche che la porzione più grande di questi territori è stata assegnata all’insediamento di Ariel, per un totale di 3476 dunum (circa 350 ettari).
Haaretz ha sottolineato che i dati pubblicati sono stati comunicati da Yoav Mordechai, capo del dipartimento di “Amministrazione Civile” subordinato al ministero dell’esercito d’occupazione, al Comitato per le opere edili in Cisgiordania, che risponde del proprio operato al ministero degli Esteri e a quello della Difesa.
Nel resoconto delle attività svolte dal dipartimento, Mordechay, in qualità di osservatore delle attività amministrative, ha chiarito che l’”Amministrazione Civile”, nel 2013, ha dato il proprio consenso al riconoscimento di 28 mila dunum di terre cisgiordane come parte del territorio nazionale israeliano.
Il quotidiano ha inoltre spiegato che 13.416 dunum di queste terre si estendono ad ovest del Muro dell’Apartheid, mentre la restante parte si trova ad oriente dello stesso.
Dei 28 mila dunum confiscati, ben 22.058 sono direttamente esposti all’influenza degli insediamenti israeliani e alla minaccia di una loro espansione.
Il 12 percento dell’area annessa (corrispondente a 3748 dunum, cioè circa 375 ettari), mostra che sono già in corso attività di costruzione, pratica ormai divenuta perfettamente legale alla luce del riconoscimento del territorio come israeliano a tutti gli effetti.
Mordechay, durante la revisione del lavoro dell’”Amministrazione Civile” nel 2013, ha spiegato che l’anno scorso sono state demolite 500 abitazioni di civili palestinesi nell’area “C”, sottolineando che nella medesima area, posta sotto pieno controllo israeliano, i Palestinesi hanno eretto circa 1600 edifici abusivi.
Fonte: Quds Press / Infopal
Traduzione di Giuliano Stefanoni