(Francesco Gori) – I miliziani dell’Esercito Siriano Libero (FSA) e i jihadisti di Jabhat al-Nusra (ramo siriano di Al-Qaeda) resistono, grazie al supporto dell’artiglieria dell’esercito turco schierato lungo il confine, all’assalto delle forze curde dell’YPG che da quasi due mesi stanno tentando di entrare nella città di Azaz, a nord di Aleppo. Nonostante alcuni progressi curdi nei primi mesi del 2016 , nessuna delle due parti sembra avere per il momento il sopravvento. Sorprendentemente, i gruppi armati nel nord di Aleppo negli ultimi 40 giorni sono stati in grado di stabilizzare la loro prima linea proprio quando la loro capitolazione sembrava imminente.
I ribelli islamisti sono circondati a ovest dai curdi e dalle forze democratiche siriane (che si stanno radunando in vista di una grande offensiva per liberare la città di Azaz) e a est dai terroristi dello Stato Islamico. L’unica via di fuga è a nord, in Turchia. Intanto FSA e al Nusra hanno fortificato le porte della città e non hanno alcuna intenzione di arretrare di fronte all’avanzata dei curdi.
Il governo turco, come è noto, fin dall’inizio del conflitto in Siria ha supportato i gruppi armati dell’opposizione, fornendo ai ribelli di Aleppo beni, forniture di ogni tipo e armi. Ankara, dunque, cercherà in tutti i modi di impedire la caduta della città di confine ma non potrà spingersi oltre perché i curdi sono sostenuti dagli Stati Uniti e dall’Europa che non sembrano avere intenzioni di fare altre concessioni a Erdogan, soprattutto di fronte al pericolo dello Stato Islamico.
Una cosa è certa: i ribelli del nord di Aleppo (dove la presenza dei terroristi di al Qaeda è particolarmente significativa) sono sempre più isolati, anche perché sono stati tagliati fuori dalle linee di rifornimento dei ribelli della vicina provincia di Idlib. Senza l’appoggio della Turchia, il loro destino sembra già scritto.
Le prossime settimane saranno decisive. I curdi sono tutt’altro che intenzionati a cedere la regione di Efrin: l’assalto finale per conquistare la città Azaz potrebbe infatti rappresentare il colpo decisivo per la sconfitta dell’Esercito Siriano Libro e dei terroristi di Al Qaeda a nord di Aleppo. A quel punto le forze curde e siriane si troverebbero faccia a faccia con lo Stato Islamico. Il supporto aereo dei russi e della coalizione guidata dagli Stati Uniti impedirebbe alla Turchia di entrare in azione e il presidente Erdogan sarebbe costretto ad assistere al fallimento della sua strategia e al suo sogno di trasformare la Siria del nord in una provincia di Ankara.
Con fonte Al-Masdar News