«Estrema gratitudine e stima a papa Francesco». È con queste parole che Hanan Ashrawi, esponente del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha dato il benvenuto all’accordo raggiunto con la Santa Sede che riconosce ufficialmente ai palestinesi un loro Stato e che sarà presto firmato. Grazie anche «a tutti coloro che hanno lavorato a conseguire questo risultato storico», ha aggiunto Ashrawi in una nota, spiegando che «il riconoscimento della Palestina e del suo popolo è un investimento importante a favore della pace, della sicurezza e della stabilità regionali». «Siamo felici di questo riconoscimento – continua la nota – e vi vediamo uno sviluppo positivo non solo dal punto di vista politico, bensì anche umano e giuridico». Per Ashrawi, l’accordo «spiana l’inizio di una nuova era in cui il mondo vedrà nella Palestina uno Stato indipendente».
Un’era in cui «il popolo palestinese otterrà il diritto all’autodifesa e a restare nella propria terra conformemente al diritto internazionale», aggiunge Ashrawi, ricordando che questo accordo giunge in concomitanza con un altro grande evento nazionale, ossia la santificazione delle due suore palestinesi Mary Alphonsine Ghattas e Mariam Bawardy. «Questo grande e importante evento storico è carico di significati nazionali, politici, religiosi e umani e lascerà un’impronta chiara e distinta nella memoria del nostro popolo palestinese», conclude.
VATICANO: ANP, ACCORDO SVILUPPO NATURALE RELAZIONI BILATERALI – «Lo sviluppo naturale delle relazioni storiche tra lo Stato della Palestina e la Santa Sede». È così che il ministero degli Esteri palestinese ha definito l’accordo raggiunto ieri tra Vaticano e Palestina con cui la Santa Sede riconosce ai palestinesi un loro Stato e che sarà firmato molto presto. In una nota, la diplomazia palestinese ha spiegato che «questo risultato è il frutto di una serie di riunioni tra le parti guidate per la parte palestinese da un team di lavoro del ministero degli Esteri e della sezione per gli affari dei negoziati dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp)». L’accordo rappresenta inoltre la «conferma della posizione della Palestina tra le civiltà in quanto terra dei messaggi rivelati, culla di Gesù e patria che incarna la fratellanza tra le religioni di cui è composto il tessuto nazionale palestinese», continua la nota. Per il ministero degli Esteri, «questo passo serve l’interesse della pace e della stabilità, rafforza la convivenza pacifica, edifica ponti tra le diverse culture, civiltà e religioni».