(Giovanni Carfora) “Internet è un ulteriore campo di battaglia per il jihad, un luogo dove svolgere un lavoro missionario, un terreno dove affrontare i nemici di Dio. È dovere di ogni individuo considerarsi un mujahid dei media, dedicando se stesso, la sua ricchezza e il suo tempo a Dio”. Questo post, apparso sul forum jihadista Al Fajr al Islam nel maggio 2011 dopo l’uccisione di Osama bin Laden, fa capire la necessità di conoscere come il movimento jihadista legato ad Al Qaeda usa la rete attraverso i forum ed i social network.
L’era dell’informazione ha dato origine alla cosiddetta “guerra digitale”, ovvero una modalità emergente di conflitto a tutti i livelli della società, che esclude i mezzi di guerra militare tradizionale, in cui i protagonisti utilizzano forme di rete, di organizzazione e di dottrine affini, strategie e tecnologie in sintonia con l’era dell’informazione. In altre parole, la tecnologia nell’era dell’informazione ha permesso ad Al Qaeda di mantenere una posizione rilevante: gli eserciti occidentali potrebbero anche essere stati in grado di smantellare Al Qaeda, ma Internet ha permesso la metastasi e la resistenza dell’organizzazione anche senza leader: terroristi transnazionali ampiamente dispersi, organizzati e collegati attraverso la rete hanno dimostrato come sia possibile proliferare separatamente per essere poi capaci, al momento giusto, di dare impulso ad attacchi simultanei.
La pubblicazione in due parti di questa ricerca coincide con la nuova serie della rivista del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo. “Assadakah – Informazione e Cooperazione” avrà una periodicità bimestrale e potrà essere scaricata gratuitamente in formato sfogliabile dal sito internet. La rivista offrirà notizie ed analisi sulla situazione politica, economica e culturale dei paesi arabi; sulle relazioni e le strategie dell’Italia e dell’Europa verso i vicini del Medio Oriente e del Nord Africa; sulle iniziative e le possibilità di cooperazione decentrata, non governativa e sulle iniziative imprenditoriali reciproche.
