Le divergenze all’interno delle varie forze dell’opposizione siriana potrebbero comportare un posticipo della riunione che l’Arabia Saudita vuole convocare a metà dicembre per unire le posizioni del fronte anti-Assad e creare una delegazione per condurre negoziati con il regime, come proposto in occasione dell’ultimo incontro di Vienna del 14 novembre. Fonti dell’opposizione siriana che «la diplomazia saudita si trova di fronte a due ordini di problemi, uno con l’opposizione politica e l’altro con quella armata», difficoltà che «le consultazioni preliminari non sono riuscite a risolvere» e che rendono difficile il compito di Riad di «mettere d’accordo la maggior parte delle forze dell’opposizione siriana».
«Il primo problema – sottolineano le fonti – riguarda essenzialmente la concorrenza tra i vari gruppi, con la Coalizione delle forze della rivoluzione e dell’opposizione siriana che vuole mantenere un ruolo di primo piano e il Comitato di coordinamento delle forze del cambiamento democratico che vuole essere un rappresentante al pari della Coalizione».
Quanto al secondo problema «riguarda i rivoluzionari armati, che vorrebbero costituire una delegazione a se stante, e quindi un terzo interlocutore», concludono le fonti. La riunione di Vienna ha fatto appello ai Paesi che sostengono l’opposizione siriana ad aiutarla a trovare una posizione e un programma unitario per poi scegliere una delegazione che la rappresenti in eventuali negoziati con il regime, che dovrebbero iniziare a gennaio, in vista di una soluzione politica della crisi.