Piani preliminari di sviluppo delle colonie ebraiche che includono la possibile costruzione nei prossimi anni di 55.548 alloggi sono stati messi a punto dal ministero dell’edilizia israeliano. Lo sostiene Peace Now, che invoca il loro congelamento immediato. In un dettagliato rapporto, Peace Now precisa in particolare che 11.543 alloggi sono progettati a Maale’ Adumin e nella vicina area E-1, che collega quella città-colonia a Gerusalemme est. Un insediamento ebraico a E-1, avverte Peace Now, “taglierebbe a metà la Cisgiordania e impedirebbe la continuità territoriale di un futuro Stato palestinese”.
Peace Now aggiunge di essere venuto a conoscenza di altri piani per la costruzione di migliaia di alloggi a est della Barriera di sicurezza e per la estensione della presenza ebraica a Gerusalemme est. Tuttavia l’iter per la realizzazione ”potrebbe richiedere anni”.
La loro esecuzione “non solo contrasta con promesse (israeliane, ndr) agli Stati Uniti – afferma la Ong – ma minaccia in maniera seria la possibilità di arrivare alla soluzione dei due Stati”. Da qui l’appello di Peace Now al ministro dell’edilizia Yoav Galant affinchè congeli quei piani “e si concentri piuttosto nella costruzione di case nel territorio nazionale israeliano”.
