di Alberto Negri
1) La guerra del Siraq, nonostante il cessate il fuoco e i negoziati di Ginevra, finisce soltanto quando cadranno Raqqa e Mosul, la capitale e la roccaforte del Califfato. Si tratta di operazioni militari ma anche, e forse soprattutto, politiche.
2) Putin con il ritiro delle truppe della Siria manda un segnale ad Assad e all’Iran per studiare una transizione ma anche a Turchia e Arabia Saudita, il fronte sunnita con il quale vuole un accordo non un conflitto allargato, per motivi strategici ed economici.
3) Invia un messaggio agli Stati Uniti e all’Europa: la Russia può fare la guerra e deciderne le sorti ma non intende scendere in campo in una guerra mondiale a pezzi. Ma non rinuncia certamente all’uso della forza e mantiene operative le sue basi aeree e la flotta nel Levante.
*Sintetica ma efficace analisi su facebook dell’inviato de Il Sole24Ore, Alberto Negri, sulla decisione di Vladimir Putin di ritirare le truppe russe in Siria