L’opposizione politica siriana nei cinque anni della rivoluzione “non ha fornito un leader degno di guidare il popolo”. E’ quanto si afferma in un editoriale di Bara Mousa sul quotidiano “al Hayat” in cui si aggiunge che ”la mancanza di una leadership alternativa in Siria sarebbe un risultato logico della crisi cronica dell’opposizione che sembra una nave fragile e piena di buchi. Non solo. Questa nave ha dovuto trasportare a bordo un numero sempre crescente di pirati che si preoccupano esclusivamente del loro pane quotidiano.
In altre parole, il problema dell’opposizione siriana starebbe nella sua incapacità di lavorare collettivamente come una squadra, e per questo probabilmente non è stata in grado di produrre un comandante valido”. L’editorialista aggiunge che, ”a quanto pare, si tratta di un gruppo ingenuo di principianti della politica trovatisi improvvisamente in una situazione che non sanno e non sapranno gestire”.
Malgrado la poca rappresentanza nel paese e la scarsa credibilità, l’opposizione siriana, sostenuta da Arabia Saudita e Stati uniti, continua a dettare le condizioni. Il portavoce della delegazione impegnata a Ginevra nelle trattative con il governo, Salem al Maslat, ha annunciato che “occorre discutere di come sarà formato l’esecutivo di transizione prima di parlare della nuova Costituzione siriana”.
Commentando le parole dell’inviato dell’Onu, Staffan De Mistura, sull’impossibilità di far arrivare gli aiuti umanitari alle città assediate in Siria, Maslat ha accusato il governo di “impedire l’ingresso degli aiuti in quelle regioni. Non rimarremo fino alla fine delle trattative se il regime continuerà a essere ambiguo”. Parole che però vengono smentite dai fatti visto che il governo di Damasco in questi mesi ha già dato ampia prova di voler far arrivare gli aiuti umanitari nelle città che si appresta a liberare a patto che siano un aiuto alla popolazione affamata dai gruppi armati tra i quali un posto di rilievo è occupato dal Fronte Jhabat al Nusra, ramo siriano di al Qaeda.
Rispetto alla proposta russa per l’approvazione di una nuova Costituzione e la convocazione di nuove elezioni, l’opposizione si è detta favorevole a discuterne, ma a patto che prima si definisca come sarà formato il futuro governo di unità nazionale.