Inviati delle forze armate Usa avrebbero avuto incontri segreti con leader dello Stato islamico nei mesi scorsi per intavolare dei negoziati con l’ala baathista del gruppo. Lo riferisce il quotidiano conservatore turco “Yeni Safak”, noto per il suo forte appoggio al presidente Recep Tayyip Erdogan. “Mentre il mondo intero si aspetta una lotta intensa e sistematica contro il gruppo terroristico dello Stato islamico in Iraq e in Siria – scrive lo “Yeni Safak” in un articolo pubblicato oggi – l’amministrazione Usa avrebbe tenuto incontri segreti con i terroristi per avviare dei negoziati”.
Secondo fonti mantenute segrete dal quotidiano turco, sette consiglieri militari statunitensi, inviati in Iraq per coordinare il lavoro dei Peshmerga curdi e del gruppo paramilitare sciita Hashdi Shahabi, avrebbero incontrato ex comandanti Baathisti (dell’esercito fedele al defunto dittatore Saddam Hussein) che ora fanno parte dello Stato islamico. Un primo incontro sarebbe avvenuto il 7 novembre del 2015 nei pressi di Mosul e sarebbe stato organizzato dalla tribù Shammar, mentre un secondo risale al 3 febbraio scorso nelle vicinanze di Havice, città del distretto di Kirkuk e sarebbe stato mediato dal clan Juburi.
Secondo le fonti, i consiglieri militari avrebbero incontrato, tra gli altri, Abu Ahmad Al Alwani, un ex comandante dell’esercito iracheno ed ora considerato parte del consiglio militare dello Stato islamico a Mosul. “Inizialmente – aggiunge lo “Yeni Safak” – gli Usa avrebbero contattato la tribù Tahii per organizzare l’incontro ad Havice, ma dati i legami tra quella famiglia e la Turchia, gli esperti Usa avrebbero scelto un altro mediatore del clan Juburi”.
Durante i colloqui, gli inviati statunitensi avrebbero cercato di trovare un accordo con gli ex comandanti baathisti dello Stato islamico, nel tentativo di creare uno scisma all’interno del gruppo jihadista. Dopo il primo incontro nel novembre 2015, le forze militari Usa hanno lanciato almeno tre operazioni contro il leader dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi per assassinarlo. Dopo queste operazioni al Baghdadi, che è rimasto solo ferito in due degli attacchi, ha ordinato l’uccisione di alcuni degli uomini a lui più vicini, accusandoli di complottare nei suoi confronti.