Ramadan: a Gerusalemme la lotta delle decorazioni


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(Michele Monni) – A poche ore dall’inizio delle celebrazioni del Ramadan, il mese sacro del digiuno musulmano, nella città vecchia di Gerusalemme è già tutto un fervore di preparativi. Ma se qualcuno cerca di prepararsi spiritualmente, alcuni abitanti dei quartieri musulmani sono indaffarati in attività più prosaiche. In via Bab Hutta e in via Alwad la competizione è serrata da anni: si gareggia a suon di luci colorate, lanterne, mezzelune e stelle, le decorazioni tipiche del Ramadan. «Siamo pronti», dice con orgoglio Samer Khalil, a capo del comitato per le decorazioni di Bab Hutta, la via che parte dalla porta di Erode e risale, fino a sovrapporsi alla via Dolorosa, al monte Moriah, dove ha sede il complesso della moschea di Al Aqsa.

«Due mesi fa – spiega – abbiamo incominciato a raccogliere i fondi tra gli abitanti del quartiere, ma il grosso è arrivato da imprenditori locali della Città Vecchia». Durante i preparativi giovani e anziani del quartiere si riuniscono per trovare invenzioni in grado di stupire – con poco più di cinquemila euro – gli abitanti e i turisti che affollano la Gerusalemme vecchia durante il Ramadan. Lanterne ad olio, la mezzaluna e la stella verdi – il tradizionale colore dell’Islam – quadretti con all’interno uno dei 99 nomi di Allah e palle in vetro colorate, fanno già bella mostra sui muri e i balconi di Bab Hutta. Nel passato erano i bambini che, armati di lanterne accese, richiamavano l’attenzione dei fedeli per l’avvicinarsi del Ramadan.

«Oggi – indica Samer – sono gruppi di Sufi, che suonando i tamburi per le viuzze, annunciano la rivelazione del Corano al Profeta». Alcune abitazioni del quartiere arabo sono state acquistate e – secondo Samer – occupate illegalmente da coloni israeliani. In passato ci sono state frizioni a causa delle decorazioni che venivano apposte anche sui muri delle case di ebrei, dirimpettai di quelli musulmani.

«Oggi non ci sono problemi. L’unica apprensione – dice Samer – è quella della polizia israeliana, preoccupata che le decorazioni non coprano le telecamere di sicurezza». In via Alwad, una delle arterie principali e più trafficate della città vecchia, che corre dalla Porta di Damasco fino al Muro del Pianto, l’atmosfera è meno tradizionale e le decorazioni ne riflettono il diverso spirito. «Alwad è il cuore pulsante del commercio della città vecchia», afferma Ammar Bakeer, che oltre ad essere nel comitato delle decorazioni, possiede un negozio che vende addobbi e luci colorate. «La competizione con Bab Hutta è bellissima e – aggiunge – ci fa entrare con il corpo e lo spirito nel mese del Ramadan».

In via Alwad, a farla da padrone sono le fontane di luci colorate verdi, tubi flessibili in plastica con luci ad intermittenza e miniature del Duomo della Roccia sormontate da palle colorate in stile discomusic. Ma i preparativi fervono non solo a Gerusalemme: a Ramallah, Hebron, Nablus (in Cisgiordania) e tra gli arabi di Israele tutti stanno facendo incetta di dolci e di prodotti utilizzati per l’Iftar, il pasto che interrompe il digiuno dopo il tramonto.

Gli esercenti appongono i nuovi orari di apertura e per le strade i ragazzini regalano foglietti con le sure del Corano ai passanti. Tutto sembra pronto all’inizio del Ramadan e le autorità israeliane, per l’occasione, hanno concesso permessi speciali per i fedeli dei Territori che si recheranno a pregare sulla Spianata delle Moschee.

Michele Monni è corrispondente dell’Ansa

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