Aerei e mezzi dell’artiglieria israeliana hanno colpito nove obiettivi in Siria in risposta al missile anti tank che ieri ha ucciso un tredicenne. Si tratta della prima morte di un cittadino israeliano per colpi sparati dalla Siria da quando è iniziato tre anni fa il conflitto, anche se in passato vi sono stati altri incidenti.
Il ragazzino, Muhammad Karakara, si trovava in macchina con il padre sulle alture del Golan quando il loro mezzo è stato raggiunto da un missile. L’uomo, rimasto ferito, è un contractor dell’esercito israeliano. Il tredicenne verrà sepolto oggi nel suo villaggio di Aarabe.
Il ministro israeliano della Difesa Moshe Ya’alon ha detto di ritenere responsabile il governo di Bashar al Assad dell’uccisione del tredicenne israeliano. “Riteniamo il regime di Bashar Assad e i militari siriani responsabili di quanto accade nel territorio sotto il loro controllo e risponderemo in maniera dura e aggressiva contro ogni provocazione e violazione alla nostra sovranità”.
Secondo l’esercito israeliano, la zona dalla quale è stato sparato il missile anti tank è sotto il controllo dell’esercito siriano. In realtà non è chiaro se siano stati i soldati siriani a compiere l’attacco o uno dei gruppi ribelli che si battono contro il governo di Bashar Assad. Israele continua a ritenere direttamente responsabile di ogni attacco proveniente dalla Siria il governo di Damasco. “L’attacco di ieri è stato un atto ingiustificato di aggressione contro Israele, e una continuazione diretta di recenti attacchi che sono avvenuti nella zona”, ha detto il portavoce deell’esercito israeliano Peter Lerner.
Una fonte militare israeliana, citata dal sito Ynetnews, ha comunque detto che “Israele non ha nessun interesse “ad una escalation della situazione nel nord. Gli sforzi militari sono concentrati in Cisgiordania”. Il messaggio diretto alla Siria è molto chiaro: Israele non intende proseguire con l’escalation e neppure farsi coinvolgere nel conflitto in Siria, tanto più che gli sforzi sono ora concentrati nel ritrovare i tre ragazzi israeliani rapiti in Cisgiordania.
Al momento non vi è notizia di vittime in seguito al raid, diretto verso l’area dalla quale è partito il missile, riferiscono i media israeliani.
con fonte Aki/AdnKronos