La blacklist russa «si basa sul principio della reciprocità» ed è «una risposta a passi illegittimi e non amichevoli»: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. «Non volevamo – ha detto – seguire il cattivo esempio ma abbiamo dovuto applicare il principio della reciprocità verso passi illegittimi e non amichevoli».
Lavrov ha precisato che tra l’altro Mosca ha ridotto al minimo l’elenco, 89 persone contro le 150 europee, ha proseguito. «Abbiamo chiesto alla Commissione europea, informandola che non avremmo pubblicato la nostra lista, che prima di effettuare viaggi in Russia i dirigenti europei dovevano verificare con i rispettivi consolati russi se potevano entrare o meno», ha aggiunto.
«Da parte della Commissione europea non c’è stato alcun reclamo, ma successivamente la Commissione ci ha chiesto la lista e noi gliela abbiamo fornita confidenzialmente, poi c’è stata la fuga di informazioni e la Ue, che normalmente non commenta indiscrezioni, questa volta l’ha commentata». «Ora tutto dipende dalla volontà della Ue di non nascondere la verità».
SANZIONI OCCIDENTALI SONO ASSURDE E ARBITRARIE – Secondo il ministro degli esteri russo, le sanzioni occidentali contro Mosca sono «assurde e arbitrarie». «Non è neppure molto intelligente dover spiegare l’assurdità e l’arbitrarietà di questa logica perché si tratta di un tentativo di sostituire il diritto internazionale con i propri interessi politici», ha osservato Lavrov. «Non ricordo un caso simile, penso sia la prima volta nella storia, che parlamentari vengono puniti per il loro voto con sanzioni illegittime».