Un nuovo rapporto di Human Rights Watch (Hrw) accusa Israele di aver commesso crimini di guerra durante il suo recente attacco militare sulla Striscia di Gaza. Le forze militari israeliane sono accusate, in particolare, di aver preso di mira le scuole gestite dall’Onu utilizzate dai civili palestinesi come rifugi antiaerei durante i 51 giorni di offensiva.
Il rapporto, basato su indagini condotte sul posto da HRW, parla di attacchi illegali ed eseguiti volontariamente che “possono essere classificati come crimini di guerra”. Non c’è nessuna prova, infatti, che le tre scuole dell’Onu colpite da Israele a Gaza fossero utilizzate per scopi militari o come base dei combattenti della resistenza palestinese, così come ha affermato il governo di Tel Aviv per giustificare gli attacchi dove sono morte almeno 45 persone, tra cui 17 bambini.
L’inchiesta condotta da HRW ha accertato che nelle scuole dell’Onu non c’erano missili o armi di Hamas, contraddicendo così anche le prime affermazioni delle Nazioni Unite che non avevano escluso questa possibilità, pur condannando il bombardamento sugli edifici scolastici.
Secondo il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, il rapporto smaschera una volta per tutte le bugie di Israele e dimostra che le organizzazioni internazionali non sono cadute nell’inganno dello Stato sionista. La Resistenza non usa le scuole come basi militari”.
Nessun commento è giunto dall’esercito israeliano che ha invece annunciato una sua inchiesta in particolare su due episodi: l’uccisione di alcuni ragazzi sulla spiaggia di Gaza e il bombardamento di una scuola dell’Onu. Israele infatti continua ad accusare Hamas di aver usato i civili come scudi umani, anche posizionando depositi di armi e postazioni di lancio di missile all’interno e tra abitazioni civili, moschee, scuole e ospedali. Accuse che Human Rights Watch, per quanto riguarda gli attacchi alle scuole, considera del tutto false.