Migliaia di persone sono in fuga dall’enclave curdo-siriana di Afrin, sotto l’attacco della Turchia da oltre 50 giorni. La popolazione civile è diretta verso le zone sotto il controllo governativo siriano nella provincia di Aleppo, secondo quanto riferito da un portavoce dei curdi del Pyd – il cui braccio armato Ypg controlla il centro di Afrin -, che accusa Ankara di commettere “crimini di guerra”. Secondo media turchi, la popolazione in fuga è diretta anche verso Manbij e altre aree sotto il controllo curdo nel nord-est della Siria.
Nelle ultime ore, l’esercito di Ankara e le milizie locali sue alleate sarebbero giunte a 1,5 km dal centro urbano, interrompendo anche alcune forniture elettriche e idriche alla città. L’avanzata prosegue anche dal fronte meridionale, dove l’offensiva sarebbe giunta a 3,5 km dalla città, in cui risiedono decine di migliaia di civili.
Complessivamente, secondo le forze armate turche, sono stati finora strappati ai curdi 1.110 km quadrati di territorio nella regione di Afrin, “neutralizzando” (cioè uccidendo, ferendo o catturando) oltre 3.300 “terroristi” dell’Ypg e dell’Isis. Le cifre non sono verificabili in modo indipendente sul terreno.
Intanto, da un’altra parte del paese, nella Ghouta orientale, un gruppo di civili, tra i quali diversi bambini, è stato fatto evacuare e ha potuto finalmente abbandonare l’enclave vicino a Damasco controllata dai gruppi jihadisti . Lo riferiscono i media nazionali, precisando che gli evacuati provenivano dalla cittadina di Madyara, appena conquistata dalle truppe governative. Secondo le stesse fonti, i civili sono stati fatti uscire dall’enclave attraverso un corridoio di sicurezza istituito dalle forze governative. Ieri fonti militari russe avevano riferito dell’evacuazione di 52 persone.
Intanto il più grande gruppo jihadista nella regione, Jaish al Islam, ha detto di avere raggiunto con i russi un accordo per l’evacuazione dei feriti, ma senza precisare se si tratti di miliziani o di civili. Da parte sua, l’agenzia governativa Sana riferisce che altri due civili sono stati uccisi oggi da razzi lanciati dai ribelli sul quartiere di Al Kabbas, a Damasco. L’esercito siriano è riuscito a riconquistare oltre il 50 per cento del territorio della Ghouta, spaccando in due l’enclave. Le città di Duma e Harasta, le principali della regione, sono isolate dal resto del territorio.