I colloqui internazionali di Vienna sulla Siria hanno rappresentato il «punto di svolta degli sforzi politici, che iniziano ad avere una prospettiva» e che «devono portare alla fine della guerra in Siria, delle interferenze straniere e del flusso di terroristi». Lo ha affermato il ministro dell’Informazione del governo di Damasco, Orman al-Zoubi, che si è detto «fiducioso» che «lo Stato siriano riesca a riprendere il pieno controllo del territorio siriano» a più di quattro anni dall’inizio del conflitto che ha fatto almeno 250mila morti.
In un’intervista alla tv siriana, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale Sana, il ministro ha affermato che la Siria «è aperta a qualsiasi sforzo politico» che porti a una «soluzione politica» ed è «pronta a un dialogo nazionale che riunisca tutti i siriani», con la «sola eccezione di coloro che hanno legami con il terrorismo». Al-Zoubi ha parlato anche delle «responsabilità dei Paesi che sostengono il terrorismo», sostenendo che i miliziani del movimento sciita Hezbollah, l’Iraq, l’Iran e la Russia rappresentino la «parte buona contro il terrorismo».