Le elezioni presidenziali che si dovranno celebrare in Siria entro giugno si terranno regolarmente: lo ha assicurato il ministro per l’Informazione, Omran al-Zohbi (nella foto). Intervistato da Al-Manar, la tv libanese di Hezbollah, alleato di ferro del regime. Il ministro ha affermato che “le elezioni si svolgeranno nei tempi previsti”, malgrado un conflitto che ha fatto 150.000 morti e milioni di sfollati in poco piu’ di tre anni.
“Nessuna autorità ha il potere di rinviarle o di cancellarle, e noi non permetteremo che siano posposte ne’ annullate per qualsiasi ragione, sia essa di natura militare, politica o di sicurezza, tanto interna quanto esterna”, ha insistito Zohbi. Le elezioni dovrebbero sancire il terzo mandato presidenziale per Bashar al-Assad. Il ministro per l’Informazione ha spiegato che quanti sono intenzionati a candidarsi potranno farlo “negli ultimi dieci giorni di aprile”, ma ha avvertito le operazioni belliche continueranno, indipendentemente dal voto. Nessuna contraddizione, ha sottolineato ancora, con i principi fissati nelle due tornate di colloqui di pace a Ginevra: quelli dello scorso febbraio, la cosiddetta Ginevra 2, e ancor prima del giugno 2012, conclusisi con l’adozione di una Dichiarazione tuttora valida, e che prevede una fase di transizione.
“Chi parla di cose del genere”, ha avvertito Zohby, “lo fa per meri motivi politici, sulla base dell’incapacita’ di leggere che cosa e’ scritto nel documento”. Quanto a un’eventuale ricandidatura di Assad, “la stragrande maggioranza dei siriani insiste e reclama che continui a guidare il Paese come presidente della Repubblica”, ha ammonito, in tal modo escludendo ancora una volta che il leader di Damasco possa decidere di farsi da parte.