Siria. Gli Usa bombardano per la prima volta le autobotti che l’IS utilizza per il contrabbando di greggio


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C’è voluto un anno e l’attentato di Parigi per convincere gli Usa a colpire gli interessi economici del sedicente Stato Islamico.  Secondo quanto riferisce il New York Times, i caccia americani hanno attaccato per la prima volta centinaia di camion utilizzati dallo Stato islamico per contrabbandare il greggio che sta producendo in Siria.

Una prima stima parla di 116 autobotti distrutte nella zona vicino Dei al-Zour, nell’est della Siria, controllata dai jihadisti. I raid sono stati condotti da 4 caccia A-10 e due cannonieri basati in Turchia.

I raid erano stati pianificati prima degli attentati di Parigi, riferiscono funzionari a conoscenza dell’operazione, spiegando che fanno parte di una strategia più ampia per interrompere la capacità dell’Isis di generare entrate a sostegno delle proprie operazioni militari.

Da lungo tempo, l’amministrazione Obama si dice frustrata dalla capacità dello Stato islamico di generare decine di milioni di dollari al mese dalla produzione ed esportazione di petrolio. Per interrompere questa fonte di reddito, funzionari Usa hanno fatto sapere la settimana scorsa di aver notevolmente intensificato gli attacchi aerei contro le infrastrutture che permettono all’Isis di pompare petrolio in Siria.

Finora, gli Usa avevano evitato di colpire le autobotti, che si calcola siano più di 1.000, nel timore di causare vittime tra i civili. Di conseguenza, il sistema di distribuzione per l’esportazione di petrolio era rimasto in gran parte intatto. La nuova campagna militare, scrive il Nyt, si chiama ‘Tidal Wave IÌ. Prende il nome dall’operazione della seconda guerra mondiale per contrastare la Germania nazista, colpendo l’industria petrolifera della Romania.

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