Siria, gruppo di sostegno internazionale: stop delle ostilità per dissociarsi da ISIS e al Nusra


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“Chiediamo a tutte le parti di fermare le ostilità (in Siria) per dissociarsi dallo Stato islamico e da al Nusra”. E’ quanto affermato dal segretario di Stato Usa, John Kerry, al termine della riunione del gruppo di sostegno internazionale alla Siria che si è svolta a Vienna. Nel corso di una conferenza stampa con il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, e l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan De Mistura, il segretario di Stato Usa ha spiegato che “tutte le parti, soprattutto la Russia, l’Iran e i paesi chiave della regione, hanno concordato uno schema di base per una Siria unita e non settaria. La sfida ora è trasformarlo in un accordo”. Kerry ha aggiunto che il presidente Bashar al Assad “non sarà mai al sicuro senza una soluzione politica” della crisi siriana.

Il capo della diplomazia Usa ha aggiunto che le parti coinvolte nella guerra  in Siria devono trovare un’intesa per la pace nel paese. “Le parti coinvolte nel conflitto devono dare priorità alla pace”, ha affermato il segretario di Stato Usa, invitando il Programma alimentare mondiale (Pam) a iniziare la distribuzione aerea di aiuti umanitari in Siria nel caso in cui non sia possibile accedere via terra alle aree in difficoltà. Kerry ha precisato che la distribuzione tramite ponte aereo da parte dell’agenzia dell’Onu dovrebbe iniziare a partire dal primo giugno se all’Onu viene negato l’accesso alle zone designate nei pressi della capitale Damasco.

Secondo l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, i colloqui intra-siriani dovrebbero essere rilanciati il prima possibile: “Non possiamo aspettare troppo a lungo dobbiamo cogliere l’occasione”. De Mistura ha ammesso di poter ancora offrire una data specifica per il prossimo round di colloqui indiretti fra governo siriano e opposizione, precisando che per riuscire ad organizzare l’incontro è necessario un miglioramento credibile sul piano umanitario e la cessazione delle ostilità da entrambe le parti.

L’inviato speciale dell’Onu ha ribadito che gli aiuti devono essere consegnati alle aree assediate e difficili da raggiungere in territorio siriano. “Se non possiamo raggiungerle via terra dobbiamo iniziare a lavorare duramente su come raggiungere le aree bisognose di aiuto”, ha dichiarato l’inviato Onu, il quale ha aggiunto che la decisione di paracadutare rifornimenti tramite il Programma alimentare mondiale (Pam) in Siria è “qualcosa di nuovo e positivo”

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