I vertici del partito sciita libanese Hezbollah hanno annunciato la possibilità di inviare rinforzi militari in Siria per aiutare l’esercito governativo fedele al presidente Bashar al Assad. Parlando nel corso di un’iniziativa del suo partito nel villaggio di al Ghanduria, nel sud del Libano, lo sceicco sciita Nabil Qaouk ha affermato: “Se c’è l’esigenza di aumentare il volume della nostra partecipazione in Siria non esiteremo a inviare rinforzi, faremo di tutto per combattere i gruppi jihadisti in Siria”. Hezbollah è ora impegnata “a difendere la popolazione nella provincia di Idlib, abitante in maggioranza da sciiti e assediate dalle forze ribelli”.
Nei giorni scorsi sono state diffuse voce su scontri tra esercito siriano e membri di Hezbollah nella zona di Aleppo esplosi dopo la decisione dei militari siriani di ritirarsi da una posizione conquistata dai guerriglieri sciiti nei mesi scorsi con gravi perdite. La notizia è stata diffusa da alcuni media libanesi e ripresa dal quotidiano panarabo di proprietà saudita “Asharq al Awsat”. Hezbollah ha risposto alle illazioni sottolineando che esse “sono pure menzogne”. In un comunicato il partito ha sottolineato: “Diversi media arabi hanno diffuso una serie di menzogne negli ultimi giorni sulla situazione sul terreno in Siria, parlando di scontri tra Hezbollah e l’esercito siriano. Neghiamo e condanniamo nella maniera più totale queste illazioni”, si legge nel documento.
L’intervento del Partito di Dio libanese al fianco di Assad nel conflitto siriano è iniziato nel 2013 con l’invio di oltre 5 mila combattenti oltre-confine. Secondo gli esperti, Hezbollah avrebbe perso finora tra i mille e i 2 mila uomini nel conflitto. Il movimento sciita libanese avrebbe subito”pesantissime” perdite soprattutto negli ultimi scontri nella campagna attorno ad Aleppo, nel nord della Siria, il più sanguinoso bilancio dalla battaglia di al Qusayr nel 2013.