Siria, in un documento riservato dell’UE la fine della sanzioni. Il possibile scenario


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Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, i paesi europei stanno affrontando il delicato tema del futuro della Siria e del modo in cui relazionarsi con il nuovo assetto politico. Tra le priorità, emerge la discussione sull’eliminazione progressiva delle sanzioni, un argomento che sta guadagnando spazio nelle agende diplomatiche.

Secondo un documento informale dell’UE, sono in corso i primi passi per una revisione completa delle sanzioni contro la Siria. Tra le misure previste figurano l’eliminazione delle restrizioni sul trasporto, l’esportazione di petrolio e gas, nonché sulle attività finanziarie e bancarie. Questo “non-paper” è uno strumento informale utilizzato dagli Stati membri per negoziazioni riservate e sottolinea che qualsiasi modifica, come l’eventuale rimozione dalla lista delle organizzazioni terroristiche di gruppi come Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), dovrà essere decisa a livello di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite prima di essere implementata dall’UE.

Il documento specifica che ogni decisione sarà basata su un’attenta valutazione della situazione sul campo in Siria e sull’operato del gruppo HTS e del suo leader, Al-Shara’a. Qualsiasi rimozione dalla lista dovrà essere subordinata a condizioni precise per evitare il rischio di finanziamento al terrorismo e garantire che la Siria non diventi un punto di attrazione per gruppi terroristici e combattenti stranieri.

La bozza di proposta è stata elaborata dal Consiglio dell’UE in vista della riunione dei Ministri degli Esteri europei, prevista per il 27 gennaio. Tuttavia, il documento sottolinea che Bashar al-Assad e i suoi affiliati rimarranno soggetti a sanzioni, senza possibilità di beneficiarne.

Nuove prospettive economiche

Con la fine del regime, i paesi europei stanno ripensando il loro approccio geopolitico alla Siria, ponendo particolare attenzione al ruolo dell’HTS nella ricostruzione del paese. Tra le proposte discusse, si evidenzia l’intenzione di rimuovere le restrizioni alle compagnie aeree, come la Syrian Arab Airlines, per facilitare i voli civili tra l’Europa e la Siria. Si valuta inoltre la revoca del divieto di esportazione di tecnologie per petrolio e gas e delle restrizioni alla partecipazione a progetti infrastrutturali e finanziari.

Un’altra misura chiave riguarda la possibilità di riaprire i canali bancari e finanziari tra l’UE e la Siria. “È necessario ristabilire alcune relazioni bancarie tra istituti europei e siriani”, si legge nel documento. Questo potrebbe favorire il rilancio economico e facilitare il ritorno delle attività commerciali nel paese.

La posizione italiana

Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di considerare una moratoria sulle sanzioni: “La situazione è cambiata. Le sanzioni erano state imposte al regime di Assad, ma ora quel regime non esiste più. I segnali dalla nuova amministrazione sono positivi, e dobbiamo permettere qualche passo in avanti.”

L’evoluzione delle politiche europee sarà cruciale per il futuro della Siria, sia per garantire una transizione pacifica sia per evitare che il paese diventi un focolaio di nuove tensioni.

FOTO: Due negozianti nella città siriana di Douma, il 29 dicembre 2024 (AP Photo/Mosa’ab Elshamy)