L’ISIS ha decapitato in Siria due donne, per la prima volta dall’autoproclamazione del Califfato un anno fa, con l’accusa di «stregoneria». Lo denunciano l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina ai gruppi di opposizione al governo di Damasco. La notizia non può essere verificata in modo indipendente.
«Lo Stato Islamico ha giustiziato due donne decapitandole nella provincia di Deir Ezzor ed è la prima volta che l’Osservatorio ha documentato donne che vengono uccise dal gruppo in questo modo», ha notato il direttore dell’Osservatorio Rami Abdel Rahman. Il gruppo di attivisti, che ha sede a Londra, ha precisato che le esecuzioni delle donne insieme ai loro mariti sono avvenute domenica e lunedì nella città di Deir Ezzor e di al-Mayadin nella Siria settentrionale.
In entrambi i casi l’accusa per le coppie è stata quella di compiere atti di «stregoneria e magia a uso medico». Molte le persone che avrebbero assistito alle esecuzioni, avvenute in pubblico. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono più di tremila le persone giustiziare in Siria dall’Is in un anno. Si queste, circa 1.800 erano civili, tra cui 74 minori.