Siria. La Russia delusa dall’Occidente: non ha reagito dopo la liberazione di Palmira


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Mosca si è detta “delusa” dalla posizione presa dai paesi occidentali che hanno bloccato una dichiarazione da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla liberazione di Palmira stilata dai russi. “Pensavamo – ha detto la portavoce del ministero degli Esteri citata dalla Tass – che il ritardo nella reazione della capitali occidentali per la liberazione di Palmira fosse una coincidenza: ora pare evidente che invece si tratta di un approccio sistematico”.

Intanto la Cina ha nominato un inviato speciale per la Siria “per una soluzione politica” nel Paese sconvolto da una guerra intestina e regionale. Secondo un comunicato del ministero degli esteri cinese, citato oggi dalla stampa panaraba, il 62enne diplomatico cinese Xie Xiaoyan, già ambasciatore in Iran, Etiopia e presso l’Unione Africana, ha ricevuto l’incarico di seguire i negoziati tra le parti, in corso a Ginevra, per sostenere il processo che conduce a una “soluzione politica”.

La Cina, membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha sempre seguito la politica russa di sostegno incondizionato a Damasco, di cui Mosca è un alleato di ferro.

In questo quadro, Pechino ha usato quattro volte il diritto di veto a favore del governo siriano, l’ultima volta per bloccare una risoluzione per avviare inchiesta sui crimini di guerra commessi nel Paese. Il governo cinese ha però mostrato interesse a prendere contatti anche con le opposizioni in esilio sostenute dai paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo. Nell’ultimo anno delegazioni di oppositori siriani in esilio sono stati invitati al ministero degli esteri cinese. L’ultima volta a gennaio scorso, pochi giorni dopo la visita a Pechino del ministro degli esteri siriano Walid al Muallim.

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