Siria: la Turchia propone un’operazione congiunta con gli Usa nel nord del paese


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La Turchia ha offerto il suo appoggio militare ad un’operazione “speciale” contro lo Stato islamico in Siria nella zona di Manbij, ma a patto che le forze curde delle Ypg (Unità di mobilitazione popolare) non vi prendano parte. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, durante un colloquio con alcuni giornalisti ad Antalya. “Se uniamo le forze – ha detto Cavusoglu – loro (gli Stati Uniti) avranno le loro forze speciali e noi le nostre”.

Cavusoglu ha spiegato che le autorità turche stanno discutendo con quelle statunitensi di un’operazione per liberare una via di rifornimento usata dallo Stato islamico nel nord della Siria. All’operazione dovrebbero prendere parte forze speciali di Usa, Francia, Regno Unito e Germania. “Sfortunatamente sia la Russia che gli Stati Uniti considerano un’organizzazione terroristica come loro partner e la sostengono”, ha aggiunto Cavusoglu in riferimento alle Ypg. Il ministro ha detto inoltre che le forze Usa non hanno ancora attuato un accordo per il dispiegamento del sistema lanciarazzi ad alta mobilità Himars nelle zone al confine con la Siria.

Il sistema Himars consentirebbe di ampliare il controllo del corridoio di Manbij, valico fra Siria e Turchia utilizzato dai terroristi per i propri traffici illegali e per il trasferimento di combattenti provenienti dalla Turchia. Manbij è una città situata a 35 chilometri dal confine turco nella parte nord-occidentale della provincia di Aleppo ed è nota per essere la principale tappa dei combattenti affiliati all’Is provenienti dall’Europa. “Gli Stati Uniti non stanno mantenendo la promessa”, ha sottolineato Cavusoglu, preannunciando che il sistema Himars sarà molto probabilmente dispiegato lungo il confine turco-siriano ad agosto prossimo.

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