La Coalizione Nazionale Siriana, che raggruppa la maggior parte delle forze di opposizione al governo di Bashar al- Assad, respinge il progetto di proposta russa per un processo di pace in Siria, dichiarando che l’obiettivo di Mosca è quello di mantenere il presidente siriano al potere e marginalizzare le voci dissenzienti.
La Russia, che con l’Iran è il più importante alleato di Assad , ha negato l’esistenza di un documento preparato prima del secondo round dei colloqui di pace internazionali previsti per questa settimana a Vienna, smentendo così le indiscrezioni dei media. “Questa informazione è falsa”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
L’agenzia di stampa Reuters in precedenza aveva diffuso un testo, attribuito proprio alla diplomazia russa, che non esclude la partecipazione di Assad alle elezioni presidenziali anticipate, possibilità che le opposizioni ritengono inconciliabile con il processo di pace. Le opposizioni, sostenute dalle monarchie del Golfo, Turchia e molti governi occidentali, ritengono che l’attuale presidente siriano non possa rimanere alla guida del paese neanche durante la fase di transizione.
Il documento indica una road map per un periodo di transizione di 18 mesi per porre fine ai cinque anni di conflitto siriano, con la stesura di una nuova costituzione, un referendum popolare e elezioni presidenziali anticipate.
“Il popolo siriano non hanno mai accettato la dittatura di Assad e non accetteranno che sia reintrodotta o riformulata in un altro modo”, ha detto Monzer Akbik, membro della Coalizione Nazionale Siriana. Una posizione che ha trovato sostegno anche in molti commentatori di Arabia Saudita e Qatar, accusati dal governo di Damasco di aver finanziato i gruppi armati, a partire dallo Stato Islamico, che da oltre quattro anni insanguinano il paese arabo.