Il governo di Damasco annuncia che le sue forze «hanno posto fine all’assedio dei terroristi» contro i quartieri di Aleppo controllati dall’esercito arabo siriano e ripreso il controllo di una strada strategica che collega la città con il resto della Siria. «Le nostre unità dell’Esercito hanno ripreso il pieno controllo della strada Aleppo-Khanasser-Ithriya-Al-Salmiyeh dopo aver eliminato molti terroristi dell’Is», ha annunciato la tv di Stato siriana. L’emittente ha precisato che la strada «sarà aperta ai cittadini a partire da domani mattina». Ad Aleppo da alcune settimane è in corso un’offensiva delle forze del governo siriano sostenute dai raid aerei russi.
TELEFONATA PUTIN-ERDOGAN, PORTARE AVANTI DIALOGO POLITICO – Il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan hanno avuto un colloquio telefonico sulla crisi siriana, alla luce del vertice ministeriale di Vienna della scorsa settimana. Lo ha annunciato il Cremlino, spiegando che le due parti hanno confermato la volontà di portare avanti il dialogo politico per mettere fine alla guerra in Siria. I due paesi sono su posizioni antitetiche rispetto alla crisi siriana. Mentre la Russia sostiene la presidenza di Bashar al-Assad, la Turchia è tra i più decisi sostenitori dell’urgenza di una sua uscita di scena.
LAVROV, CONTINUARE CON FORMATO DI VIENNA – Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov si è espresso a favore della continuazione delle trattative sulla Siria nel ‘formato di Vienna’. «Il compito degli attori esterni – ha detto Lavrov citato dalla Tass – è quello di contribuire a che le parti si siedano al tavolo dei negoziati».
SISI A GB, PAESI NATO SI OCCUPPINO MENO DI SIRIA E PIU’ DI LIBIA – La Gran Bretagna e i Paesi Nato che a suo tempo «parteciparono all’azione per rovesciare Gheddafi» dovrebbero occuparsi oggi della Libia, prima che della Siria. Lo ha detto il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, intervistato dal Telegraph alla vigilia di una visita a Londra, la prima nel Regno Unito dopo la sua ascesa al potere al Cairo. Sisi ha parlato di una «missione non compiuta»: la Libia – ha incalzato – «è ora una minaccia per tutti noi» perchè «nel vuoto di potere possono prosperare gli estremisti».