L’esercito siriano sta preparando la controffensiva per riconquistare Palmira, la città storica di Palmira (Tadmur) nella parte orientale del Governatorato di Homs. Secondo quanto riferiscono fonti di Damasco, il presidente Assad in persona ha ordinato di dispiegare le sue truppe vicino l’antica città conquistata dall’Isis. I soldati sono pronti a sferrare l’attacco in qualunque momento. Tra i vertici militari siriani c’è grande fiducia. La battaglia, rivelano le fonti, sarà durissima ma gli uomini dell’Esercito Arabo Siriano “vogliono vendicare i compagni torturati e uccisi barbaramente dai terroristi”. Centinaia di soldati del “Suqour Al-Sahra”, una Brigata dell’esercito arabo siriano (Desert Hawks), e le “Forze di Difesa Nazionale” civili-led (NDF) si stanno posizionando intorno alla città e sono pronti a supportare i soldati del 18esimo battaglione che da 5 giorni stanno combattendo contro i miliziani jihadisti.
Oltre alle centinaia di soldati che si sono concentrati sul fronte di Palmira, le forze armate siriane – riporta la televisione Al-Masdar News – possono contare anche sull’arrivo di un convoglio di carri armati e armi pesanti che servirà a contrastare i mezzi degli uomini del califfato. Non è confermata la presenza di uomini di Hezbollah anche se da Beirut fanno sapere che il loro supporto non è escluso.
Nel frattempo, l’aviazione siriana ha intensificato i suoi attacchi aerei sulla città di Palmira e le città di ‘Arak e Al-Sikhanah nella parte orientale del Governatorato di Homs. La più grande minaccia per il governo siriano è rappresentata dalla possibile interruzione delle reti elettriche che si trovano nelle vicinanze delle colline Theal-Sha’ar Monti, che si trovano a nord di Palmira; se venissero conquistate dall’Isis, – osserva il media siriano – per il governo di Damasco sarebbe un colpo gravissimo, forse il più duro dall’inizio della guerra.
NASRALLAH: SEMPRE PIU’ CON ASSAD – Intanto, il leader degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha affermato che la regione si trova di fronte a “un pericolo che non ha precedenti” (i gruppi integralisti) e ha promesso che i suoi uomini aumenteranno il loro coinvolgimento nella guerra civile in Siria in appoggio ai governativi di Bashar al Assad. Nasrallah ha promesso guerra ai gruppi estremisti sunniti, all’Isis e ad al Qaida e ha spiegato che tutti questi gruppi sono “una minaccia all’esistenza” di chiunque non sia d’accordo con la loro ideologia. Hezbollah combatte accanto all’esercito del presidente Bashar al Assad dal 2013. “La nostra presenza crescerà ogni volta ci verrà richiesto di esserci – ha aggiunto il leader – Ora siamo presenti in molti luoghi e saremo in ogni posto la battaglia lo richiederà. Siamo le persone giuste”.
LA MATTANZA DELL’ISIS PROSEGUE – Negli ultimi 9 giorni l’ISIS ha provocato 262 vittime. Oltre ai 217 messi a morte a Palmira a partire dall’offensiva per la conquista della città, il 16 maggio, altri 45 sono stati uccisi nella provincia di Deyr az Zor dal 20 maggio con varie accuse tra cui cooperazione con le forze governative. Lo stesso per i 67 civili uccisi a Palmira – 12 donne e 14 minorenni – perché sospettati di avere nascosto in casa soldati siriani.
ACCORDO USA- TURCHIA PER SUPPORTO AEREO A OPPOSIZIONI ANTI ASSAD – Secondo il governo di Ankara, Stati Uniti e Turchia hanno concordato “in linea di principio” di offrire supporto aereo ad alcune delle forze siriane di opposizione al governo di Bashar al Assad. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, al quotidiano filogovernativo Sabah. “C’è un accordo di principio nel fornire supporto aereo. Come verrà fornito sarà responsabilità dell’esercito”, ha spiegato il capo della diplomazia turca, escludendo si tratterà di una no fly zone: “Devono essere sostenuti attraverso una copertura aerea. Se non li proteggiamo lì e non gli forniamo supporto aereo, che senso ha?” ha commentato.