Mosca vuole chiarimenti da parte degli Stati Uniti in merito al dispiegamento di 250 membri delle forze speciali in Siria annunciato lo scorso 25 aprile dal presidente Barack Obama. In una conferenza stampa, la portavoce del ministero, Maria Zakharova, ha dichiarato: “Se la politica di Washington si sta allargando in questo modo nella regione vorremmo che sia più coerente. Le persone che si considerano i leader mondiali non possono cambiare la loro decisione, e, naturalmente, dovrebbero essere uomini di parola”.
La portavoce del ministero degli Esteri russo ha sottolineato che il governo russo vuole comprendere la natura del dispiegamento di forze, la loro posizione, le motivazioni del loro invio e se fanno parte di un programma o un piano più vasto di intervento. “Questo è importante non solo per la Russia, ma per tutti i paesi del Gruppo internazionale di sostegno della Siria”, ha dichiarato il diplomatico russo.
Il 25 aprile il presidente Usa Barack Obama, a soli 4 giorni dal suo incontro con il re saudita Salman e i delegati dei paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) ha annunciato l’invio in Siria di altri 250 uomini delle forze speciali, a fianco dei ribelli che combattono contro le forze dello Stato islamico nel nord del paese.
In totale, il numero dei militari statunitensi impegnati nel paese salirà così a circa 300. L’annuncio dell’invio di nuove forze di terra nel paese dilaniato dalla guerra civile era stato anticipato la scorsa settimana, dal segretario della Difesa Usa Ashton Carter. Obama ha specificato che i militari non avranno ruolo di combattimento, ma di consulenza e addestramento delle forze.
“Non guideranno i combattimenti sul campo, ma saranno essenziali per fornire addestramento e assistenza alle forze locali”, ha spiegato il presidente ad Hannover. Fonti dell’amministrazione presidenziale statunitense hanno più volte sottolineato l’importanza delle forze Usa sul campo, che avrebbero fornito informazioni d’intelligence vitali per condurre gli attacchi aerei contro lo Stato islamico.